di Antonio Battaglia – Serviva un successo per tornare a sorridere. Missione compiuta, il Crotone è sul pezzo. O qualcosa in più, fate voi.
La squadra di Stroppa ha una chiara identità, impacchetta la solita perfoamrnac di spessore e reagisce ai colpi (il più delle volte sterili) di un Ascoli mai capace di prendere in mano la partita. Tutto maledettamente scontato, penserà qualcuno. Ma, si sa, il calcio è fatto di episodi. E quando la contesa sembrava ormai essere indirizzata sui binari del pari, ecco intervenire la dea Fortuna. L’arma in più nell’immenso arsenale degli Squali, colmo di sagacia tattica e brillantezza fisica. Robe da categoria superiore, insomma. Vincere aiuta a vincere, un motto ben impresso nello spogliatoio degli Squali. Le piccole battute d’arresto sono fisiologiche, spesso essenziali per stimolare una maggiore cattiveria. Il Crotone, checché se ne dica, non è mai stato sconfitto sul piano del gioco, grazie ad un calcio propositivo e spumeggiante che sta facendo sognare migliaia di tifosi.
La squadra di Stroppa ha una chiara identità, impacchetta la solita perfoamrnac di spessore e reagisce ai colpi (il più delle volte sterili) di un Ascoli mai capace di prendere in mano la partita. Tutto maledettamente scontato, penserà qualcuno. Ma, si sa, il calcio è fatto di episodi. E quando la contesa sembrava ormai essere indirizzata sui binari del pari, ecco intervenire la dea Fortuna. L’arma in più nell’immenso arsenale degli Squali, colmo di sagacia tattica e brillantezza fisica. Robe da categoria superiore, insomma. Vincere aiuta a vincere, un motto ben impresso nello spogliatoio degli Squali. Le piccole battute d’arresto sono fisiologiche, spesso essenziali per stimolare una maggiore cattiveria. Il Crotone, checché se ne dica, non è mai stato sconfitto sul piano del gioco, grazie ad un calcio propositivo e spumeggiante che sta facendo sognare migliaia di tifosi.
Memori dell’impresa di tre anni fa, ma consapevoli allo stesso tempo delle maggiori difficoltà che regnano attualmente: il campionato cadetto è cresciuto in maniera esponenziale, con una decina di squadre raccolte in un fazzoletto cortissimo di punti. Ecco perché vincere contro la capolista Benevento rilancerebbe sensibilmente le aspettative rossoblu. Basta gettare il cuore oltre l’ostacolo, ormai è chiaro.
Un concetto mal compreso, invece, dal Cosenza, che incorre nell’ennesima battuta d’arresto. Sì, avete capito bene: una deludente battuta d’arresto. Perché, se il profitto ottenuto a Trapani può sembrare soddisfacente, nel calcio, soprattutto in questo periodo del campionato, conta ben altro.
I Lupi sarebbero dovuti tornare dal “Provinciale” col bottino pieno per dare continuità alla splendida vittoria contro la Cremonese. E invece no, semplice compitino e poco mordente. Ma, attenti, c’è di più: shock e paura dopo il pari dei granata ultimi in classifica, mica bazzecole. Episodio più unico che raro, una squadra bisognosa di punti si accontenta del pareggio: reclamare errori arbitrali, nascondendo una prestazione ai limiti dell’osceno, è un errore meschino. Se la matematica non è un’opinione, il Cosenza non è pronto a migliorare l’impresa dello scorso anno. Anzi, in queste condizioni sarà anche dura ottenere la salvezza. Ascoli e Spezia sembrano essere due scogli molto più insormontabili del modesto Trapani: serviranno passione e sacrificio, elementi sconosciuti alla supponente formazione rossoblu.
Redazione Calabria 7