di Antonio Battaglia – “Cambiamo marcia, queste prestazioni non incoraggiano affatto”. Così Stefano Trinchera, ds del Cosenza, qualche ora dopo l’ennesima sconfitta in campionato dei Lupi. Il vero problema, se così vogliamo metterla, è che la società ha messo la marcia indietro subito dopo la salvezza conquistata lo scorso anno.
6/7 giocatori nel ritiro estivo e gestione approssimativa del mercato: Braglia, poverino, provava a veicolare messaggi di disappunto, ma qualcuno dai piani alti lo avrà fermato. Ebbene: silenzi omertosi, fumo negli occhi dei tifosi, sogni irrealizzabili. La stagione del Cosenza non ha mai preso il volo, ha deluso profondamente tutti, ha umiliato una intera tifoseria che pendeva dalla bocca dei dirigenti.
6/7 giocatori nel ritiro estivo e gestione approssimativa del mercato: Braglia, poverino, provava a veicolare messaggi di disappunto, ma qualcuno dai piani alti lo avrà fermato. Ebbene: silenzi omertosi, fumo negli occhi dei tifosi, sogni irrealizzabili. La stagione del Cosenza non ha mai preso il volo, ha deluso profondamente tutti, ha umiliato una intera tifoseria che pendeva dalla bocca dei dirigenti.
Risultato? I Lupi sono nella loro calda tana a quota 24 punti, ormai troppo distanti dalla zona salvezza e inesorabilmente vicini all’ultimo posto. L’inettitudine societaria si è riflettuta pienamente nel rendimento dei giocatori, apparsi anche contro il Chievo troppo molli e quasi mai concentrati. Qualche sprazzo di lucidità nel secondo tempo, ma non può bastare.
Non basta la fortuna a colmare l’improvvisazione, non basta l’amore della piazza a stimolare lo spogliatoio. Nel mondo, specie in Italia, sta imperversando una gravissima crisi sanitaria: pensiamo alle cose serie, in questo momento la superficialità dei ragazzi in maglia rossoblu non merita attenzione.
Quattro vittorie consecutive e secondo posto: in questo momento, il Crotone sarebbe promosso direttamente in Serie A. Il successo contro il Venezia è arrivato in concomitanza con la clamorosa sconfitta interna del Frosinone. Tradotto: secondo posto in solitaria, a +2 sulla terza in classifica.
Che bellezza. Gli Squali vincono e convincono, con quella caparbietà degna di altri palcoscenici. E, lo ripetiamo, con costanza e determinazione qualsiasi obiettivo diventa raggiungibile. Anche a Venezia, la squadra di Stroppa ha dimostrato di saper esprimersi su livelli altissimi, con uno strapotere tecnico-tattico e mentale da far accapponare la pelle.
Ma non è finita qui. Anzi, la pausa forzata dall’allarme Coronavirus è un’occasione per recuperare energie in vista di un finale di campionato che si preannuncia delicatissimo. Se il Crotone non abbasserà la guardia, la Calabria intera potrà tornare a sognare. Ma prima, impegniamoci a sconfiggere quel nemico chiamato Covid-19. Tutti insieme, ce la possiamo fare.
Redazione Calabria 7