di Antonio Battaglia – Ad un passo dalla gloria. Sarebbe stata la vittoria spartiacque, un po’ come quel derby di Crotone dello scorso anno, ma il sapore del pari contro il Perugia è ugualmente dolce. Un toccasana per l’intero ambiente silano, reduce dalla solita settimana di veleni.
E’ avvenuto, forse, quello shock di cui la squadra aveva bisogno: una prestazione caparbia, un secondo tempo da primi della classe. Sul terreno di una corazzata, che voleva assolutamente i tre punti per agganciare il secondo posto in classifica. Peccato per quel primo tempo iniziato con gamba molle, peccato per non aver sfruttato le debolezze degli avversari.
E’ avvenuto, forse, quello shock di cui la squadra aveva bisogno: una prestazione caparbia, un secondo tempo da primi della classe. Sul terreno di una corazzata, che voleva assolutamente i tre punti per agganciare il secondo posto in classifica. Peccato per quel primo tempo iniziato con gamba molle, peccato per non aver sfruttato le debolezze degli avversari.
Non è avvenuto il miracolo, certo, ma il Cosenza può tornare a casa più forte di prima. Con una consapevolezza degnamente rispolverata. Passo dopo passo, c’è tutto il tempo per aggiustare la classifica: basta non ricadere in errori di distrazione. Sarebbe un segnale di grande immaturità e la piazza non accetterà più bocconi amari. Pordenone, Pisa, Empoli e Juve Stabia: con questa cattiveria, abbinata ad un tocco di cinismo in più, la fine del 2019 potrebbe farsi molto interessante.
Già, merito di una classifica molto corta che potrebbe rivelarsi ambigua per il Crotone. Recuperare i primi posti o scivolare fuori dai play-off: libero arbitrio ai ragazzi di Stroppa. La beffarda sconfitta contro il Pordenone è solo l’apice di un pericoloso momento di appannamento. A scanso di equivoci, riportiamo le fredde e incontestabili statistiche.
Nelle ultime sei partite, gli Squali hanno vinto una sola partita e ottenuto ben quattro sconfitte. Pochi i gol realizzati, troppi quelli subiti. Colpa della lentezza di manovra, inspiegabile se si pensa al calcio champagne espresso fino a qualche settimana fa.
C’è qualcosa in più di un normale calo fisico? Potremmo rispondere con una mancanza di autostima, o più semplicemente l’infermeria troppo piena. Di certo, il Crotone può contare su un’identità costruita con convinzione e ordine mentale: la crisi passerà, è fisiologico anche questo.
Redazione Calabria 7