di Antonio Battaglia – Si dice che il destino ha molta più fantasia di noi. Sempre, soprattutto nel mondo del calcio. Anche allo stadio “Luigi Razza”.
Nico Bubas uguale Vibonese: fino a pochi mesi fa, l’equazione era automatica. Il club ipponico, per lui, è stato una grande storia d’amore, non priva di alti e bassi, ma in grado di regalare un’infinità di emozioni. Tre lunghi anni da giocatore e leader carismatico di una squadra e di una piazza affamata di pallone.
Nico Bubas uguale Vibonese: fino a pochi mesi fa, l’equazione era automatica. Il club ipponico, per lui, è stato una grande storia d’amore, non priva di alti e bassi, ma in grado di regalare un’infinità di emozioni. Tre lunghi anni da giocatore e leader carismatico di una squadra e di una piazza affamata di pallone.
L’arrivo in Italia nel gennaio 2017, poi la tremenda retrocessione nei dilettanti. Una discesa negli inferi edulcorata dai suoi 15 gol, uno più bello dell’altro. Quindi, il ritorno tra i professionisti e la scorsa sorprendente stagione con otto marcature dal profumo di consacrazione.
Trattative roventi
Al termine del campionato, tuttavia, il club ipponico lo ha lasciato libero sul mercato. O meglio, ha tentato di formulare qualche proposta di rinnovo, chiedendo però al contempo un grosso sacrificio: taglio sostanzioso dello stipendio. Una condizione di fronte alla quale il forte bomber argentino ha gentilmente voltato le spalle, sicuro di poter sposare un altro ambizioso progetto in Serie C.
Il suo vasto repertorio tecnico, infatti, non è certamente passato inosservato agli occhi dei numerosi osservatori. Su di lui sono piombati svariati club con offerte concrete, anche molto allettanti. Gaetano Auteri lo aveva inserito in cima al taccuino degli obiettivi per il suo Bari, ma il limite delle liste a 22 giocatori e la presenza di numerosi esuberi in rosa hanno di fatto frenato sul nascere qualsiasi trattativa.
Poi le insistenti sirene del Catanzaro, la fumata nera e i tira e molla infiniti con Monopoli e Virtus Francavilla. Nulla di fatto. Il destino ha riservato un’altra gradita sorpresa: la telefonata decisiva della Juve Stabia, corazzata del girone appena retrocessa dalla Serie B.
L’operazione verrà formalizzata molto presto, sicuramente prima di domenica 4 ottobre. Già, lo stesso giorno in cui le Vespe faranno visita alla… Vibonese. Bubas ripartirà dal suo vecchio stadio, che tanto entusiasmo gli ha trasmesso negli ultimi anni, al cospetto della squadra che lo aveva eletto capitano. Ma con una maglia nuova. Che di rossoblù, purtroppo, non ha nulla.
Il saluto a Vibo
Incredibile gioco del destino per l’attaccante argentino, uomo-simbolo di una squadra che ha inteso salutare per l’ultima volta in un accorato messaggio diffuso sui social.
“Saluto prima di tutto i miei compagni, quelli con cui ho lottato insieme per raggiungere tutti gli obiettivi fissati all’inizio di ogni stagione – le parole del giocatore – Specialmente quelli con cui abbiamo condiviso, nonostante le nostre differenze fuori dal campo, tre anni meravigliosi, come veri professionisti. Saluto tutta la società US Vibonese Calcio, che mi ha accolto come se fosse casa mia, tutti i tifosi e la città di Vibo Valentia”. La stessa che lo riabbraccerà tra qualche giorno, in una gara che si preannuncia tra le più emozionanti nella carriera del ragazzo di Equel.
(scatto in evidenza realizzato da Andrea Rosito)
Redazione Calabria 7