di Danilo Colacino – Il caso Matera agita ancora di più le acque di un campionato che con l’appassionante lotta la vertice fra la lepre Juve Stabia e i segugi Trapani, Catanzaro e Catania, sarebbe già abbastanza thriller di suo.
Ma le decisioni di una Lega di Serie C che a luglio di un anno fa ha affrontato certe spinose questioni con troppa sufficienza hanno determinato una sequenza di situazioni paradossali. Grane che rischiano di creare non poche disfunzioni al canonico svolgimento del torneo. A partire, come ovvio, dall’ormai arcinoto caso Matera, capitale europea della cultura che ha “salutato la compagnia” molto prematuramente a causa del crack finanziario della società di calcio.
Ma le decisioni di una Lega di Serie C che a luglio di un anno fa ha affrontato certe spinose questioni con troppa sufficienza hanno determinato una sequenza di situazioni paradossali. Grane che rischiano di creare non poche disfunzioni al canonico svolgimento del torneo. A partire, come ovvio, dall’ormai arcinoto caso Matera, capitale europea della cultura che ha “salutato la compagnia” molto prematuramente a causa del crack finanziario della società di calcio.
Un club però escluso nel girone di ritorno dopo aver quindi disputato (a ranghi più o meno compatti) tante gare tra cui quella pareggiata con le Aquile. Conseguenza? Regolamento alla mano, che difficilmente sarà derogato, i risultati finora maturati dai biancazzurri materani sul campo saranno omologati mentre alle prossime avversarie degli stessi lucani arriveranno in dono tre punti senza colpo ferire. Un danno per il Catanzaro che si “appella” allora all’altra anomalia di stagione, la Viterbese.
Un team che non avendo ancora completato l’andata potrebbe far tecnicamente regredire le lancette del campionato a quella fase per tutte le altre compagini, già abbondantemente reduci dal giro di boa. Fatto che stravolgerebbe la prima ipotesi con la defalcazione dei punti totalizzati da ogni rivale contro il Matera, considerata insomma come mai partecipante al torneo.