di Antonio Battaglia – E’ prima in classifica, macina record su record e sta facendo sognare 180mila persone: parliamo, superfluo anche sottolinearlo, della favolosa Reggina di Domenico Toscano.
Il blitz di Avellino conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la supremazia assoluta di questa squadra nella terza serie: miglior attacco del campionato e seconda miglior difesa del girone, unitamente alla palma di unica compagine imbattuta in tutta la Serie C. What else? Un attimo. I terribili ragazzi di Toscano non sono i soli a non aver mai perso un incontro e possono vantare un’ottima compagnia europea: nella speciale classifica di “invincibili”, figurano infatti anche Wolfsburg, Liverpool, Juventus e Ajax.
Il blitz di Avellino conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la supremazia assoluta di questa squadra nella terza serie: miglior attacco del campionato e seconda miglior difesa del girone, unitamente alla palma di unica compagine imbattuta in tutta la Serie C. What else? Un attimo. I terribili ragazzi di Toscano non sono i soli a non aver mai perso un incontro e possono vantare un’ottima compagnia europea: nella speciale classifica di “invincibili”, figurano infatti anche Wolfsburg, Liverpool, Juventus e Ajax.
Per tornare all’ultimo match, la Reggina ha saputo sbrogliare l’ostica pratica Avellino con gli artigli e un pizzico di sana esperienza: nel finale di gara, i 200 tifosi amaranto accorsi in terra campana sono stati costretti a soffrire per via di un intenso forcing a tinte biancoverdi, non materializzatosi però a causa di una grande resistenza degli ospiti.
E’ il successo di un organico vincente, guidato da un Tanque Denis sempre più scatenato, e soprattutto del mister Toscano, capace di imprimere una decisiva svolta alla partita con alcuni cambi molto azzeccati. Allo stato attuale, è difficile immaginare i limiti di una squadra che viaggia a livelli consoni ad altre categorie: le prossime avversarie della Reggina, prima della sosta natalizia, saranno sulla carta abbastanza abbordabili. E non è utopico pensare ad un divario con le dirette concorrenti da poter gestire senza patemi nel girone di ritorno. Sta cavalcando abilmente l’onda dell’entusiasmo anche la sorprendente Vibonese di Pippo Caffo.
Il punticino strappato alla Ternana ha un sapore dolcissimo: strappato, sì, perché nella ripresa la squadra rossoblu è stata pressoché travolta da un predominio a tinte rossazzurre. L’abile meccanismo difensivo costruito da Modica e il talismano “Razza” hanno, però, avuto la meglio, costringendo alla battuta d’arresto un’altra regina del girone meridionale. Solidità e organizzazione, armi che la Vibonese ha sfoderato con convinzione nel trittico di impegni settimanali: il bilancio di una vittoria e due pari, contro avversarie blasonati quali Catania, Paganese e Ternana, sorride ai ragazzi di Modica.
E non sembra finita qui. Meriterebbe un capitolo a parte il Catanzaro, che sembra essere ripiombato nelle tenebre più profonde dopo un biennio di esaltazione auteriana. Il pari contro il Rende è a tutti gli effetti da considerarsi una sconfitta, inutile nasconderlo. Al “Ceravolo” è andato in scena il solito copione: possesso palla infinito, incisività nulla e confusione tattica contro un avversario imbarazzante che non ha mai varcato la propria trequarti.
Ad oggi restano solo le scorie di un calcio veloce e imprevedibile donato dal noto tecnico di Floridia: molti degli interpreti vestono ancora la maglia giallorossa, ma sembrano aver cambiato identità. Colpa delle frettolose quanto insensate scelte societarie, che hanno gettato aria di rassegnazione in uno spogliatoio storicamente incapace di reggere la pressione. Colpa anche di una tifoseria malsana, autentico cancro di una città che è destinata ormai a vivere di ricordi.
Redazione Calabria 7