di Antonio Battaglia – Maestosa, superba, maledettamente cinica. La Reggina è tornata… regina. Anche quando sembra ferita, riesce sempre a trovare quell’ardore necessario per portare a casa il bottino. Non c’è storia, non ce n’è mai stata quest’anno: la Serie C è a tinte amaranto.
Lunedì sera al “Granillo” è andata in scena la solita notte magica: a farne le spese, questa volta, è la corazzata Ternana, che nel secondo tempo ha dimostrato tutto il suo valore. Ma nulla da fare contro una Reggina del genere: gioco veloce, verticalizzazioni, difesa di ferro. Una squadra di mostri.
Lunedì sera al “Granillo” è andata in scena la solita notte magica: a farne le spese, questa volta, è la corazzata Ternana, che nel secondo tempo ha dimostrato tutto il suo valore. Ma nulla da fare contro una Reggina del genere: gioco veloce, verticalizzazioni, difesa di ferro. Una squadra di mostri.
Il prossimo trittico contro Catania, Paganese e Catanzaro deciderà con certezza le sorti di una stagione che pare essere ormai indirizzata alla promozione. A proposito di Catanzaro, beh… che bellezza.
Da quando Auteri è tornato sulla panchina dei giallorossi, la squadra sa solo vincere e regalare spettacolo. Il Rieti era un avversario oltremodo abbordabile, ma i giallorossi hanno confermato il loro stradominio manovrano il gioco per tutto il match.
Non c’è paragone con Grassadonia: 15 gol in 12 partite contro le dieci sinora siglate in soli tre incontri. Sì, è tornato il vero Catanzaro auteriano: quello cattivo, cinico, spumeggiante. Enormi margini di miglioramento su cattiveria e tenuta mentale, ma tempo al tempo.
Deludenti, come è da prassi in quest’ultimo periodo, Vibonese e Rende. Gli ipponici confermano il loro periodo di sterilità pareggiando a Picerno con una prestazione sottotono e quasi rinunciataria. Preoccupa la mutazione dei rossoblu, che nelle ultime nove gare hanno stravolto la propria indole offensiva mettendo a segno sole tre reti.
La zona playout, a questo punto, si fa sempre più vicina, mentre per il Rende pare essere oramai un sogno. Il match contro la Paganese avrebbe dovuto rappresentare l’occasione della svolta e invece i biancorossi hanno preferito sfornare un’altra prova deludente. Crisi fisica e psicologica, praticamente impossibile da guarire.
Redazione Calabria 7