Sono passati sette anni da quel 24 agosto 2016, quando nella notte un violento sisma si ha devastato Meravigliosi Amatrice, Norcia, Accumoli, Arquata, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pescara del Tronto, e tanti altri centri. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricorda il drammatico evento, parlando di “luoghi dell’anima che sono nel cuore di tutti noi”. Meloni ha proseguito definendo il sisma “una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva”. La premier non ha mancato di menzionare, nel ricordare i tragici fatti, anche la ricostruzione incompiuta che tiene vive le ferite.
La ricostruzione incompiuta e l’impegno del governo
La ricostruzione incompiuta e l’impegno del governo
“Purtroppo, a sette anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta” – aggiunge Meloni – “è una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordicimila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri. Il lavoro di squadra tra il ministro per la Protezione Civile Musumeci, il Commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati”, ha spiegato Giorgia Meloni.
Le parole di Tajani
“Non mi sono mai sottratto dinanzi alle nostre responsabilità, soprattutto quando ero presidente del Parlamento europeo, cercando di far arrivare ogni risorsa possibile ai cittadini colpiti dal sisma”, ha dichiarato Tajani. “Dall’inizio di quest’anno siamo finalmente riusciti a imprimere un cambio di passo per la ricostruzione e i dati sulle erogazioni dei fondi nei primi 6 mesi del 2023 hanno fatto registrare una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022“, ha concluso.