Shock Viale Isonzo: Catanzaro è questa …e tanto altro

Vittorio Brumotti e Nicola Gratteri a Catanzaro

Ed ora non si faccia finta di niente. Non si torni in fretta e furia a parlare dell’Umbria, di quanto siano forti Matteo Salvini e Giorgia Meloni, di come Mario Oliverio giocherà la sua partita a scacchi sulla data del voto delle regionali e su quale sorte politica spetti al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, o di Catanzaro, Sergio Abramo.

Quanto è andato in onda ieri, su Canale 5, nel corso della nota trasmissione Mediaset, Striscia la Notizia, non può e non deve passare in secondo piano. Quanto emerso dal servizio di Vittorio Brumotti, l’inviato acrobata che a bordo della sua bicicletta racconta le realtà dello spaccio nelle città italiane, deve per forza essere diventato il pensiero fisso di chi amministra la città capoluogo di regione.

Quanto è andato in onda ieri, su Canale 5, nel corso della nota trasmissione Mediaset, Striscia la Notizia, non può e non deve passare in secondo piano. Quanto emerso dal servizio di Vittorio Brumotti, l’inviato acrobata che a bordo della sua bicicletta racconta le realtà dello spaccio nelle città italiane, deve per forza essere diventato il pensiero fisso di chi amministra la città capoluogo di regione.

Brumotti ha documentato la terribile verità di Viale Isonzo, dove la comunità rom controlla il mercato della droga, facendola da padrona in un intero quartiere abbandonato al totale degrado ambientale. Alcuni tentano di esorcizzare la drammatica condizione sociale persistente da decenni con il classico commento “Brumotti ha scoperto l’acqua calda”, perché tutti a Catanzaro conoscono il problema di Viale Isonzo.

E neppure consola l’idea di qualcun altro che considera il luogo come un quartiere degradato isolato e fine a se stesso. Perché non è la verità. La comunità rom a Catanzaro, soprattutto nella zona sud e nel quartiere Lido, influenza decisamente la condizione sociale, rappresentando un alto rischio criminale e a più livelli. Dallo spaccio di droga, alle armi, ai furti di auto o negli appartamenti, fino alle truffe a danno di cittadini che sono stati ingannati e intimiditi attraverso finti incidenti provocati (truffa degli specchietti o tamponamenti ad arte).

Insomma, si prenda atto dell’oggettivo rischio sociale rappresentato da persone che vivono in condizioni disumane all’esterno dei loro palazzoni di viale Isonzo, ma che, come si vede nel servizio di Striscia, mostrano un lusso fuori dal comune all’interno degli appartamenti. Ricchezze di dubbia provenienza e nascoste, tra i rifiuti e la sporcizia dei cortili, dove oltre a quintali di immondizia ci sono auto accatastate o bruciate.

Viene da chiedersi come sia possibile che non si faccia un consiglio comunale sul tema da tempo immemore. Qua si è fatto finta di niente ed ancora si permane inermi di fronte ad una figura orribile che la città capoluogo di regione ha fatto ieri sera sulle televisioni di tutta Italia.

Ma Catanzaro avrebbe tantissimo per diventare una delle città più importanti del sud, eppure non ci riesce. Viale Isonzo è semplicemente un quartiere, ma ugualmente allora si tutelino le condizioni dei residenti tutti, perché in quei palazzoni ci sono tante persone che con tutto questo non c’entrano niente e vivono lasciati a loro stessi nella cruda quotidianità, fatta di ansie e paura.

Eppure a Catanzaro esiste un’azione fortissima di contrasto da parte delle forze dell’ordine. Tutte, ogni giorno, sono impegnate in arresti, controlli, esecuzioni di ordinanze e, talvolta, militari e agenti si trovano in condizione di pericolo per la propria incolumità. Perché tutto ciò non basta? Non c’è dubbio su quale sia la risposta. La colpa è dei politici e non esistono altre responsabilità. Sarebbe opportuno che anziché finire sui media nazionali per leggi a tutela di consiglieri regionali e dei loro personali privilegi, ad ogni livello, si iniziasse a legiferare per i cittadini e per la loro sicurezza.

Si cominciasse dal Governo, dove serve una riforma seria sulla giustizia e maggiori fondi per le forze dell’ordine e a sostegno dei magistrati. In questi anni solo tagli e niente più. Si adoperi il Consiglio regionale a legiferare in tal senso, stimolando azioni di Stato. E si affretti l’amministrazione Comunale a riunirsi e ad avviare azioni concrete.

Che poi, di come Mario Oliverio giocherà la sua partita a scacchi sulla data del voto delle regionali e su quale sorte politica spetti al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, o di Catanzaro, Sergio Abramo, avremo tempo per parlarne. Per i cittadini sono sciocchezze rispetto a ciò che si sta vivendo da decenni in Calabria. E non ci si stupisca, poi, se chi marcia su tali problematiche mostrando i muscoli e promettendo guerriglia raccoglie il consenso dei cittadini. Matteo Salvini e Giorgia Meloni lo fanno da tempo ed il risultato si vede. Peccato, però, che Salvini da ministro dell’Interno, sia venuto a Catanzaro per annunciare grandi rivoluzioni dal palco di piazza Prefettura, perdendo l’occasione di passare da viale Isonzo per rendersi conto con i propri occhi di quanto sia urgente intervenire.

Vittorio Brumotti ha documentato una verità con la quale Catanzaro deve fare i conti, ma non ha fatto solo questo. Ha pure incontrato il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Con lui, come raccontato nei giorni scorsi, selfie e post su Facebook a lui dedicato, con l’orgoglio di posare a fianco di chi combatte ogni giorno la criminalità. Catanzaro è anche questa… e tanto altro. (a.m.)

Redazione Calabria 7

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