“Fuori un altro. Ormai la media della Giunta Fiorita è di un assessore dimissionario a settimana. Aspettiamo il terzo, che potrebbe arrivare anche prima o addirittura essere ‘cacciato’. Poche ore fa, l’uscente assessore allo Sport, Nino Cosentino, che quindi ha vissuto dall’interno l’operato di questa Amministrazione, ha cancellato un anno di slogan e di propaganda fioritiana denunciando il ‘cambiamento’ che non c’è stato e l’avvento della stagione dei giochi di palazzo, orchestrati secondo le tribali regole spartitorie della vecchia e consunta politica”. Così, in una nota congiunta, Alleanza per Catanzaro e il gruppo Lega in Consiglio comunale.
“Nessun progetto di rilancio per Catanzaro ma le alchimie di chi brama il potere”
“Nessun progetto di rilancio per Catanzaro ma le alchimie di chi brama il potere”
“Quello che il sindaco chiama ‘tagliando’ dell’esecutivo municipale, – si legge ancora nella nota – e che dovrebbe vedere presto la luce, altro non è altro se non il tentativo di soddisfare l’appetito di pochi, in un tavolo in cui siedono esponenti fino a poco tempo fa contrapposti, stracciando così qualsiasi credibilità al cospetto degli elettori che hanno votato per coalizioni e programmi ben distinti. Nel menù non ci sono grandi progetti di rilancio di Catanzaro ma le alchimie di chi brama il potere per il potere. Non un ‘Patto per la Città’ ma uno per ‘metterci le mani sopra e spartirsi le poltrone’. Da tempo sosteniamo che l’unico vero interesse del sindaco Fiorita non è quello di amministrare la città e migliorare i servizi per i cittadini ma quello di ‘tirare a campare’ per un calcolo di mera e personale sopravvivenza politica. Lo hanno capito anche i cittadini, visto che nel recente sondaggio del Sole 24ore il sindaco Fiorita in meno di un anno ha perso ben 8 punti di gradimento. E non poteva essere altrimenti viste le vette di degrado urbano, di strade dissestate e di carenza idrica raggiunte in questi mesi. I catanzaresi hanno ormai capito l’inganno dietro le fiabe raccontate da Fiorita, dovrebbe avere l’onestà di ammettere i suoi fallimenti e fare su lui stesso un ‘tagliando’”.