Nelle due serate del 21 e 22 giugno nella Piazza Martiri 1809 della cittadina si esibiranno oltre 40 artisti di varie età e genere musicale. Singoli e gruppi di persone offriranno il meglio della musica, del ballo, della poesia e della storia. Quest’anno, precisa Franco Canino, presidente della Pro Loco di Simeri Crichi non sarà sufficiente una sola serata e allora si aggiungerà la sera del 22. Hanno chiesto di partecipare scrittori e poeti perché la Musica viene generata spesso da poesie che poi vengono musicate ad hoc. L’attesa è quella dei grandi eventi e se si pensa che in un momento di debole congiuntura economica e sociale, la Festa che è giunta alla sua III edizione e la Pro Loco di Simeri Crichi di una manifestazione che intende per due sere far ritornare tra la gente la voglia di sorridere, di ascoltare, di cantare, volta ad esaltare l’aggregazione sociale, a promuovere il turismo, dove questo filone economico dovrebbe rappresentare la casa dello sviluppo se si pensa che Simeri Crichi ha una sua vocazione storica, naturalistica, architettonica. Eppure, prosegue Franco Canino, sono calate in aree territoriali della cittadina le ombre grigie delle opere pubbliche incompiute. Simeri Crichi, dovrebbe campare solo di turismo e così non è, ovvero non lo è più. Scelte scellerate a livello governativo deturpano le bellezze della costa. La Musica delle due serate cercherà di calmierare la problematica sperando in un futuro migliore per i ragazzi del paese. I partecipanti provengono dai comuni dell’interland, trovano in questa manifestazione il loro habitat artistico, accoglienza della Pro Loco garantita nonostante strali di indifferenza diffusa da parte degli operatori locali. Si prevede un confermato successo dalla seconda edizione della Festa europea della Musica, nata in Francia, grazie ad un’iniziativa del Ministero della Cultura francese dell’epoca guidato da Jack Lang. Questo progetto ha iniziato la sua storia grazie soprattutto all’intuizione di tre figure carismatiche del partito socialista: Christian Dupavillon, architetto e amico del Ministro della Cultura; Maurice Fleuret, critico musicale e neo Direttore della Musica; e Jack Lang, nuovo capo della Rue de Valois. Tutto comincia nell’inverno 1981-1982, quando Fleuret presenta a Dupavillon una nota dove sostiene che la nuova politica musicale del paese dovrebbe tenere conto di un dato rilevante: i francesi posseggono più di cinque milioni di strumenti musicali. Dopo un anno di riflessione ed esitazioni, il governo prende dunque la decisione di dare vita ad un fenomeno culturale senza precedenti nelle nazioni moderne: una “festa della musica”, nazionale, popolare e gratuita. È la festa di tutte le musiche e di tutti i musicisti. Il 21 giugno è il giorno del solstizio d’estate, una notte molto particolare per i riti pagani, una notte che richiama l’antica tradizione delle feste di San Giovanni. Essa non ha niente in comune con un Festival di musica generalmente basato su un determinato compositore o genere musicale, secondo una programmazione selezionata da un direttore artistico; al contrario, questa è prima di tutto una festa popolare gratuita, aperta a tutti coloro che desiderano produrvisi, ed a tutti i generi musicali. Il successo dell’evento è immediato e spontaneo. In meno di 20 anni la Festa diventa un avvenimento mondiale e uno dei simboli dell’unione culturale tra i Paesi ed i popoli. La crescita della festa, in Francia, in Italia e in tutta Europa, la manifestazione ha visto non solo una grande partecipazione di artisti e di pubblico proveniente dalle diverse nazioni, ma anche una presenza sempre più numerosa delle istituzioni ed organizzazioni provinciali, regionali e nazionali che promuovono e praticano la musica al fine di presentare il lavoro dei loro allievi e dare loro l’opportunità di avere per la prima volta un pubblico importante.
La partecipazione spontanea dei diversi attori dell’industria della musica e la mobilitazione di tante associazioni giovanili ogni anno dimostra che la manifestazione è diventata un autentico fenomeno sociale. Infatti, durante tale manifestazione, associazioni, allievi o gruppi dilettanti hanno la possibilità di portare a conoscenza del sempre più numeroso pubblico il frutto di tante ore di lavoro, svolto nelle sale prove, nelle cantine o garage di turno. E’ un’occasione importante per far conoscere la propria arte e trasmettere di conseguenza a tante altre persone la propria passione. Per ogni artista è una grande soddisfazione poter catturare l’attenzione della gente con la propria arte e scambiare opinioni, confrontarsi con altri musicisti che vengono da altre città, regioni o da altri paesi europei. Questo concetto di dare e ricevere è un successo perché piace al pubblico come ai musicisti. La festa europea della musica in Italia
La partecipazione spontanea dei diversi attori dell’industria della musica e la mobilitazione di tante associazioni giovanili ogni anno dimostra che la manifestazione è diventata un autentico fenomeno sociale. Infatti, durante tale manifestazione, associazioni, allievi o gruppi dilettanti hanno la possibilità di portare a conoscenza del sempre più numeroso pubblico il frutto di tante ore di lavoro, svolto nelle sale prove, nelle cantine o garage di turno. E’ un’occasione importante per far conoscere la propria arte e trasmettere di conseguenza a tante altre persone la propria passione. Per ogni artista è una grande soddisfazione poter catturare l’attenzione della gente con la propria arte e scambiare opinioni, confrontarsi con altri musicisti che vengono da altre città, regioni o da altri paesi europei. Questo concetto di dare e ricevere è un successo perché piace al pubblico come ai musicisti. La festa europea della musica in Italia
In Italia, il 21 giugno scorso (nel 2018) la Festa della Musica ha compiuto 24 anni! Un anno importante che non rappresenta un punto di arrivo ma una nuova partenza, ricca di esperienze, che permetterà di continuare a diffondere e rafforzare la manifestazione in tutto il Paese. La Festa è un avvenimento programmato, atteso, studiato nei minimi particolari durante tutto l’anno, ma al tempo stesso spontaneo, organizzato in poche settimane da chi ne scopre lo spirito per caso e ne sposa la filosofia. Ogni Festa della Musica ha un’impronta originale che la caratterizza, i luoghi, gli artisti, i progetti… un insieme di elementi che convergono in un grande contenitore e lo rendono unico.
Accademie di cultura, case discografiche, riviste, scuole di musica e, più in generale, a chiunque abbia un progetto musicale o voglia semplicemente mettere a disposizione degli spazi per concerti. La partecipazione alla Festa da parte dei musicisti è completamente gratuita ed il pubblico accede liberamente ai concerti, secondo quanto stabilito dalla Carta internazionale cui si attengono le capitali europee aderenti al circuito della festa.
La festa della musica è stata diffusa in oltre 300 paesi sparsi sui cinque continenti. Non ha perso la sua vocazione popolare e la sua dimensione fortemente locale, rimanendo sempre in grado di adattarsi alle specificità del luogo che la ospita.
A Simeri Crichi la Festa della Musica, conclude Franco Canino, viene realizzata dalla Pro Loco con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Simeri Crichi, del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, della Siae, dell’Aipfm, dalla Gazzetta dei Ragazzi, della Rai, dell’azienda SENTO, della televisione Calabria7, degli amici di Simeri Crichi, tra i quali la Senatrice Laura Bianca Granato e il dott. Filippo Palopoli, già Comandante della Stazione dei Carabinieri di Simeri Crichi.