Il comprensorio turistico di Simeri Crichi fu concepito negli anni ‘70 da un obiettivo elaborato da parte della INSUD s.p.a. – organismo della ex Casmez – con il compito di infrastrutturare turisticamente alcune aree del Mezzogiorno cosicchè nel 1979, in deroga agli strumenti urbanistici, venne sottoscritto una convenzione di lottizzazione tra una società satellite della Insud ( Golfo di Squillace Turistica spa ) e il Comune di Simeri Crichi per promuovere villaggi turistici nella parte marinara del centro Jonico.
Fu realizzato un primo villaggio turistico di 1.000 posti letto denominato Robinson Club e un campo da golf di 8 buche, successivamente un villaggio denominato SAPO ( dato in affitto a Valtur ), un villaggio residenziale denominato Costa di Simeri ( inizialmente fu dato in affitto a Pierre & Vacances – struttura chiusa dal 2004 ) costata circa 9 milioni di euro ). Successivamente fu promosso la realizzazione del Golf Resort ( ultimo insediamento in ordine di tempo ), da 15 anni è un ecomostro che sovrasta e deturpa il paesaggio di Simeri mare, la spiaggia del comune di Simeri Crichi in provincia di Catanzaro.
Fu realizzato un primo villaggio turistico di 1.000 posti letto denominato Robinson Club e un campo da golf di 8 buche, successivamente un villaggio denominato SAPO ( dato in affitto a Valtur ), un villaggio residenziale denominato Costa di Simeri ( inizialmente fu dato in affitto a Pierre & Vacances – struttura chiusa dal 2004 ) costata circa 9 milioni di euro ). Successivamente fu promosso la realizzazione del Golf Resort ( ultimo insediamento in ordine di tempo ), da 15 anni è un ecomostro che sovrasta e deturpa il paesaggio di Simeri mare, la spiaggia del comune di Simeri Crichi in provincia di Catanzaro.
Sulla carta e nell’idea di “Italia Turismo” ( la società controllata da Invitalia – ex Insud – partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia) in una vasta area marina della cittadina Jonica doveva sorgere, un Golf Resort a 5 stelle, con circa 355 camere, in grado di ospitare più di 500 persone, attrezzato con un green a diciotto buche: piscine, campi da tennis e ogni genere di confort. Lavoro assicurato per tantissime persone ( in ULA – unità lavorative annue, secondo l’ultima deliberazione CIPE – erano previste centinaia di unità nel cantiere prima e nella struttura dopo, ma era stata una programmazione che doveva dare soprattutto un grande contributo alla ripresa economica dell’intera provincia catanzarese.
Il Termine dei lavori 2010. E invece, nel 2009, il Golf Resort di Italia Turismo nel comprensorio turistico di Simeri mare è divenuto uno delle classiche opere pubbliche incompiute del territorio italiano, che solo a vederlo sconforta i residenti e allontana i turisti. E’ da qualche anno che la società cerca nuovi acquirente ai quali mollare il comprensorio con le strutture e il sogno dello sviluppo che per molti poteva rappresentare la svolta del proprio destino.
Italia Turismo per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, sul suo sito scriveva che il progetto, impiantato su 83 ettari, era considerato “comprensorio di proprietà infrastrutturato a destinazione turistica”. Un investimento di 35,571 milioni di euro, a fronte del quale sono state concesse agevolazioni per 18,158 milioni dei quali 10,330 versati dallo Stato (attraverso il Cipe) e 7,828 milioni dalla Regione Calabria. Il progetto trae origini da un Contratto di Programma del 2006 tra Italia Turismo s.p.a. e il Ministero delle Attività Produttive ( Ministro Scajola ) e delle Delibere del Comitato Interministeriale a firma del premier dell’epoca Prodi.
Il 31 marzo 2018 “Italia Turismo” società controllata al 100% da Invitalia – società in house del Governo – e con cui l’amministrazione di Simeri Crichi, agli inizi degli anni ’70, aveva stipulato una convenzione per la lottizzazione e lo sviluppo turistico e urbanistico di Simeri Mare, è stata dismessa con conseguente messa a bando dell’intera partecipazione azionaria per un valore di 96.479.000 d euro o, nel caso di mancato acquirente, la divisione del patrimonio in 4 lotti. Il pacchetto immobiliare di Italia Turismo consisteva in 8 villaggi turistici, compreso il Golf Resort, per un totale di circa 2.600 camere e 6.900 posti letto, in alcune aree del Mezzogiorno, tra cui Simeri Crichi.
Esattamente un anno fa, dopo un servizio di “Striscia la notizia” sul cantiere in abbandono Invitalia fece alcune precisazioni sulla vicenda.
Simeri Golf Resort fa parte di un più vasto programma di investimenti per la riqualificazione e lo sviluppo del Polo di Simeri Mare avviato da Italia Turismo.
Per la realizzazione del resort, una volta completato l’iter urbanistico, è stato infatti definito nel 2008 un accordo di gestione con la catena alberghiera Barcelò Hotels & Resorts, primario operatore internazionale in grado di assicurare importanti flussi turistici incoming. Ma anche questa scelta operativa è stata abbandonata non avendo Italia Turismo offerto valide garanzie alla catena Barcelò.
Il cantiere è stato aperto nel 2009. E’ vero, invece, che la realizzazione del complesso turistico è stata fortemente rallentata, ma a causa di problemi burocratici da parte della proprietà mentre le formalità autorizzative sono ancora aperte avendo Italia Turismo richiesto per la quarta volta il rinnovo della concessione edilizia al Comune di Simeri Crichi, il quale spera ancora nella ripresa del cantiere.
Nel 2012 è stato risolto l’accordo con il General Contractor, che non aveva rispettato i tempi per il completamento dell’opera. Ne è nato un lungo contenzioso che si è concluso nel 2015. Nello stesso anno Italia Turismo ha chiesto la proroga dei termini del Contratto di Programma, nel frattempo scaduto, per poter utilizzare le risorse stanziate e necessarie per completare l’investimento.
Italia Turismo considera strategico il complesso di Simeri Crichi e sta attuando iniziative utili per cedere l’intero comprensorio quasi a lavarsene le mani. La società ha già realizzato ingenti investimenti nell’area, riqualificando le strutture turistiche Floriana e Simeri Village, che attualmente assicurano sul territorio oltre 130.000 presenze a stagione, dando lavoro a 350 occupati fra diretti e indiretti oltre all’indotto.
L’Amministrazione di Simeri Crichi, per intanto, ha aperto un grosso contenzioso giudiziario contro Italia Turismo per grave inadempimento alla Convenzione di Lottizzazione, giudizio in corso di valutazione presso il TAR della Calabria. Non avrebbe rispettato il vincolo di attuare la formazione professionale e/o di fornire i locali al Comune di Simeri Crichi.