Non era stato avvertito nessuno in una scuola elementare della provincia di Lodi. Né il personale scolastico né gli studenti sapevano che ci sarebbe stata la simulazione di un terremoto con tanto di finta esplosione concordata dalla Protezione civile locale con il Comune e la dirigente scolastica.
La fuga e le urla
La fuga e le urla
Ma non tutto è filato liscio: “Effettivamente, all’inizio, diversi bambini si sono spaventati e si sono messi a urlare” ha spiegato la preside. Il sindaco Francesco Morosini ha dichiarato che “un genitore mi ha direttamente segnalato una criticità a carico del figlio diabetico, che dovrà essere meglio attenzionata in occasione delle future prove senza o con preavviso”. L’esercitazione prevedeva la simulazione dello scenario successivo a un rischio sismico con la rottura di una tubazione di gas metano. E quindi, oltre all’esplosione, è stato anche acceso un fumogeno.
Simulazione a sorpresa
“I bambini, gli insegnanti e il personale non docente – ha detto il sindaco – non erano stati preavvertiti proprio perchè sarebbe dovuto essere una simulazione a sorpresa ed effettivamente abbiamo riscontrato una criticità che ora dovrà essere affrontata e risolta” e cioè “massimizzare l’affiancamento ai soggetti fragili in primis a cura del personale docente e non docente”.
“Effettivamente, all’inizio, diversi bambini si sono spaventati e si sono messi a urlare – riferisce la preside – così come segnalano dei genitori. Poi, però, io stessa sono andata classe per classe. E ho sottolineato il valore dell’esperienza, l’importanza di aver imparato dall’iniziativa anche a relazionarsi con soccorritori. E alcuni bambini si sono anche detti contenti di aver visto in azione droni. Del resto la paura bisogna imparare a gestirla. E io organizzerò volentieri altre simulazioni di questo genere. In ogni caso io sono soddisfatta dell’iniziativa”.