L’Attivo unitario regionale di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, riunito a Lamezia Terme, ha approvato l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Ccnl degli operai agricoli e florovivaisti 2022-2025, contenente importanti novità economiche e normative, predisposta dalle stesse organizzazioni sindacali a livello nazionale. “Durante l’incontro è scritto in un comunicato – presieduto dal segretario generale della Uila Uil Calabria Nino Merlino e concluso dal segretario generale della Flai Cgil Calabria Bruno Costa, l’ipotesi di piattaforma contrattuale è stata presentata dal segretario generale della Fai Cisl Calabria Michele Sapia. Sulla base della sua relazione si è sviluppato un dibattito approfondito.
I molti interventi – si sottolinea – hanno sia sostenuto la piattaforma unitaria, sia sottolineato, riguardo ad una regione a vocazione agricola come la Calabria, anche l’importanza della contrattazione e del confronto per affrontare criticità e sostenere il lavoro di qualità”. Da qui l’approvazione del testo da parte dei delegati e dirigenti sindacali del settore agricolo.
I molti interventi – si sottolinea – hanno sia sostenuto la piattaforma unitaria, sia sottolineato, riguardo ad una regione a vocazione agricola come la Calabria, anche l’importanza della contrattazione e del confronto per affrontare criticità e sostenere il lavoro di qualità”. Da qui l’approvazione del testo da parte dei delegati e dirigenti sindacali del settore agricolo.
“Un settore strategico per il Paese”
“L’ipotesi di piattaforma – prosegue il comunicato – parte dalla constatazione che “il rinnovo del Ccnl si colloca in un contesto caratterizzato dall’emergenza pandemica, che ha duramente colpito l’economia, il lavoro e la società italiana. Il settore agricolo nazionale ha però dimostrato di essere un settore strategico per il Paese. Proprio durante il lockdown del 2020 le vendite dell’agroalimentare sono aumentate (+5,4%), così come le esportazioni, a dimostrazione dell’assoluto valore e qualità delle produzioni nostrane.
Diversamente, a livello occupazionale, dal 2019 al 2020, i dipendenti del settore sono calati di circa 18mila unità, mentre preoccupano i dati che vedono lavoratori prestare la propria attività per meno di 10 giornate annue (14,03%) e coloro che lavorano per meno di 50 giornate annue (33,04%), sprovvisti delle tutele minime assistenziali e previdenziali. Un numero così basso di giornate lavorative è, peraltro, indice di forme irregolari di lavoro e caporalato. Il rinnovo del CCNL dovrà saper incoraggiare nuovi percorsi lavorativi virtuosi, rafforzare l’alleanza tra imprese e Sindacato, migliorare le condizioni normative ed economiche dei lavoratori, incrementare la competitività.
Un positivo segnale arriva dall’inserimento nella nuova Pac della “clausola della condizionalità sociale”. Sarà, inoltre, necessario – secondo i sindacati – dare piena attuazione alla legge 199/2016 sul contrasto al caporalato, al lavoro nero e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, incrementare la qualità della contrattazione e puntare sulla bilateralità, anche attraverso lo strumento delle Convenzioni“. Altri punti su cui interviene la piattaforma sono: «rafforzamento delle relazioni sindacali, welfare, tutela della salute, sicurezza, formazione, attraverso le politiche tese a collegare scuola e lavoro».