Sindaci contro nuovo Dpcm, Conte cambia testo. Chi interviene sulla movida?

conte

Il passaggio dell’ultimo Dpcm sulle chiusure di vie e piazze in caso di assembramenti, illustrato e firmato ieri sera dal Premier Giuseppe Conte, ha scatenato l’ira dei sindaci, convinti ormai che alla fine nessuno interverrà per fare scattare la serrata sulla movida per contenere i contagi del Covid-19. Il passaggio incriminato del decreto del Presidente del Consiglio è il seguente: “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.”

Ultima versione del testo

Ultima versione del testo

Ma si tratta dell’ultima versione del testo, quella che sarebbe stata limata da palazzo Chigi dopo la telefonata ad alta tensione tra il premier e Antonio Decaro. Il presidente dell’Anci “non ci ha visto più” quando ha sentito Conte dire che sarebbero stati “i sindaci a disporre le chiusure di strade e piazze dopo le 21 davanti a situazioni pericolose per i contagi”. Il riferimento ai sindaci, come riporta Open, è quindi sparito dal testo, che è rimasto comunque ambiguo. Chi deve intervenire quindi per impedire l’accesso alle piazze della movida? Sulla base di quali dati oggettivi? Un sindaco di una grande città scrive che “i sindaci sono incazzatissimi” per quella che definisce una misura “confusa e pericolosa”.

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