Siria: a Catanzaro sit-in a sostegno del popolo curdo

Anpi, Libera e Cgil hanno organizzato oggi pomeriggio, a Catanzaro, una manifestazione di solidarietà e di sostegno al popolo curdo. Al sit-in, che si è tenuto in Piazza Prefettura, hanno partecipato oltre 100 persone, tra cui esponenti di altri sindacati come la Cisl, di partiti e movimenti di centrosinistra e di associazioni. A illustrare il motivo della manifestazione è stato il presidente dell’Anpi provinciale di Catanzaro, Mario Vallone. “Siamo indignati per quanto sta avvenendo, perché ci aspettavamo una risposta ancora più energica prima di tutto dall’Europa, che ancora una volta pavidamente si gira dall’altra parte.

Ci sono solo dichiarazioni di intenti che però – ha aggiunto Vallone – non fanno intravvedere alcun intervento energico e concreto per bloccare Erdogan e la sua politica criminale di aggressione al popolo curdo. Il popolo curdo è stato osannato quando combattevamo i terroristi dell’Isis quando gli altri si erano dileguati, ora è stato abbandonato. Non ci si può girare dall’altra parte: Erdogan va fermato. Non basta la solidarietà, che è importante, ma serve ben altro perché questo popolo va aiutato assolutamente”. Vallone ha poi osservato: “Ci dispiace che anche l’Italia, nonostante sia cambiato il governo, non abbia avuto la forza né il coraggio di bloccare subito la fornitura delle armi, annunciandolo solo per il futuro: e l’Italia deve fare un esame di coscienza per aver venduto in quattro anni armi per 900 milioni di euro a Erdogan. Non possiamo piangere i morti determinati anche dalle armi che produciamo. Per questo oggi – ha concluso il dirigente dell’Anpi di Catanzaro – siamo in piazza”.

Ci sono solo dichiarazioni di intenti che però – ha aggiunto Vallone – non fanno intravvedere alcun intervento energico e concreto per bloccare Erdogan e la sua politica criminale di aggressione al popolo curdo. Il popolo curdo è stato osannato quando combattevamo i terroristi dell’Isis quando gli altri si erano dileguati, ora è stato abbandonato. Non ci si può girare dall’altra parte: Erdogan va fermato. Non basta la solidarietà, che è importante, ma serve ben altro perché questo popolo va aiutato assolutamente”. Vallone ha poi osservato: “Ci dispiace che anche l’Italia, nonostante sia cambiato il governo, non abbia avuto la forza né il coraggio di bloccare subito la fornitura delle armi, annunciandolo solo per il futuro: e l’Italia deve fare un esame di coscienza per aver venduto in quattro anni armi per 900 milioni di euro a Erdogan. Non possiamo piangere i morti determinati anche dalle armi che produciamo. Per questo oggi – ha concluso il dirigente dell’Anpi di Catanzaro – siamo in piazza”.

Redazione Calabria 7

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