Smantellata cellula che trasportava migranti dalla Calabria in Francia con un furgone (VIDEO-FOTO)

Le persone trasportate rischiavano la vita abbandonati in zone di montagna, al freddo ed alle intemperie, su sentieri scoscesi ed impervi

È il 2020 quando, a seguito dell’innalzamento del numero di sbarchi di migranti registrato sul litorale reggino, in particolare sulla costa ionica, i Carabinieri avviano una manovra informativa, finalizzata a verificare gli elementi di convergenza di tale fenomenologia, attesa la probabile sussistenza di una rete di trafficanti di esseri umani. L’attenzione dell’Arma, attraverso le Stazioni territoriali, si concentra sui movimenti dei migranti successivi allo sbarco, allorquando – in ragione dell’allora vigente emergenza epidemiologica – venivano posti in isolamento fiduciario presso i centri di contenimento sanitario temporaneo. Ed è proprio dall’osservazione sul campo che i militari notano un 40enne afgano, residente in Francia, del quale viene registrata la presenza a bordo di un furgone con targa transalpina a Bova Marina.

Le indagini sull’afgano

Le indagini sull’afgano

Le indagini, avviate sotto il coordinamento della DDA reggina, hanno consentito di registrare i movimenti dell’afgano che, dopo avere fatto salire a bordo 10 connazionali, percorre l’intero territorio nazionale, facendo tappa in Abruzzo, in Lombardia e in Liguria, uscendo successivamente dal territorio nazionale dal valico del Frejus. A seguire, lo straniero varca più volte nuovamente il confine, non dopo essere stato controllato dai carabinieri di Susa prima di fare ingresso nel traforo del Frejus, circostanza questa che ha cristallizzato in maniera univoca l’intenzione del conducente di lasciare l’Italia per far accesso in Francia. Nel corso del controllo, i militari operanti avevano modo di constatare come l’indagato fosse l’unico occupante del mezzo anche se, da una successiva ispezione, veniva accertata la presenza sui sedili posteriori di alcuni bagagli, dentro i quali venivano rinvenuti pannolini per bambini ed altri vestiti chiaramente non appartenenti all’indagato. Inoltre, è stata censita la presenza di un vano, creato ad hoc nella parte posteriore del mezzo per nascondere le persone.

Migranti esposti a pericolo per la loro vita

Proprio le circostanze con cui i migranti hanno raggiunto la destinazione agognata ha portato la Procura reggina a contestare le aggravanti, confermate nel provvedimento del GIP, di avere esposto le persone trasportate a pericolo per la loro vita (avendoli abbandonati in una zona di montagna, al freddo ed alle intemperie, su sentieri scoscesi ed impervi) e quella di aver commesso il fatto sottoponendo i trasportati a trattamento inumano e degradante (nascondendoli nel furgone).  A questo punto, in ragione di una segnalazione inserita nella Banca dati Schengen viene tratto in arresto dalla Polizia francese a Montgeneve (nel lato transalpino della località di frontiera) sorpreso nel valicare il confine con sei connazionali clandestini.

I ruoli all’interno della cellula

Le indagini, proseguite con l’ausilio dei canali Eurojust ed Europol, al fine di ricostruire i contatti e ulteriori componenti della catena di trasbordo dei migranti, hanno consentito di definire una filiera criminale di immigrazione clandestina localizzata in Turchia, Italia, Francia e Germania. Sono stati infatti ricostruiti dettagliatamente i ruoli degli altri soggetti coinvolti, tutti di origine afgana:

  • il primo, di cui è stato ampiamente detto, quale promotore ed organizzatore ed autista;
  • un secondo uomo, con il ruolo di intermediario tra il passeur e i parenti dei trasportati;
  • un sodale, localizzato a Marsiglia, preposto all’accoglienza dei migranti.
  • un ulteriore soggetto, stanziale in Germania, individuato quale terminale delle somme erogate a titolo di compenso per il viaggio.
  • In definitiva, gli esiti investigativi evidenziano come gli odierni indagati rappresentino la cellula localizzata sul territorio continentale che, attraverso modalità operative ben pianificate, era addetta a consentire ai migranti, una volta giunti nel reggino, dopo l’arrivo in Italia a bordo di natanti e a seguito della collocazione in centri di accoglienza, di allontanarsi e partire verso località del centro Europa.

    Per i pagamenti veniva utilizzato il sistema informale hawala

    È stato inoltre individuato il canale finanziario per le transazioni economiche, che utilizza il metodo informale noto come hawala. Si tratta di un sistema di trasferimento di denaro basato sul brokeraggio informale e su relazioni non contrattuali che prevede che il soggetto che intende trasferire una somma di denaro a altro soggetto, di norma residente in un diverso paese, contatti un broker intermediario (cosiddetto hawaladar) e gli versi la somma da inviare; l’intermediario locale contatta quindi un suo omologo nel paese ricevente, dandogli ordine di pagare al soggetto destinatario la somma indicata, trattenendo una commissione. La somma versata al destinatario (nell’odierna indagine quantificata in 1500 euro per ogni migrante per il servizio di trasporto), verrà successivamente rimborsata dal primo al secondo intermediario, con tempi e mezzi variabili, secondo le circostanze. Trattandosi di provvedimento cautelare, restano salve le successive determinazioni in fase processuale.

    © Riproduzione riservata

    TI POTREBBE INTERESSARE
    La bimba stava giocando in giardino quando all’improvviso si è messa a piangere: portata al pronto soccorso
    "Sono stato io, la situazione era diventata insostenibile per me", aveva detto il marito
    Aveva preso in ostaggio una donna e la minacciava con una pistola. I presenti reagiscono e lo riempiono di botte
    Il padre è stato arrestato e condotto in carcere con l'accusa di maltrattamenti in famiglia
    I giallorossi sono tra le sette società di serie A e B che non hanno rispettato il minuto di silenzio disposto dalla Figc
    Semaforo verde al bonus benzina per le fasce deboli e alla proroga del bonus mutui per gli under 36. Sul tavolo, anche la 'sanatoria scontrini'
    Sul posto la polizia locale per gli adempimenti di competenza. Accertamenti in corso circa la dinamica del sinistro
    Il Centro Operativo comunale di Protezione civile resterà operativo h24, con uomini e mezzi, al fine di monitorare la situazione
    Record di immatricolazioni. I numeri: 4702 iscrizioni, 750 in più rispetto allo scorso anno accademico (+19%)
    RUBRICHE

    Calabria7 utilizza cookie, suoi e di terze parti, per offrirti il miglior servizio possibile, misurare il coinvolgimento degli utenti e offrire contenuti mirati.

    Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

    Direttore Responsabile Mimmo Famularo
    Caporedattore Gabriella Passariello

    Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

    2023 © All rights reserved