Sofia è approdata a Roma: è l’unica superstite di una famiglia in uno scontro a fuoco a Kiev

La piccola chiede costantemente dei familiari e non ricorda nulla della tragedia. Non sa che i suoi cari sono morti
sofia

È approdata a Roma nella serata di venerdì dopo quasi tre giorni di viaggio in ambulanza la piccola Sofia, la 13enne ferita gravemente dall’esplosione di quattro proiettili a Kiev. La piccola – semiparalizzata – durante lo scontro a fuoco ha perso tutta la famiglia: i genitori Anton Kudrin e Svetlana Zapadynskaya, il fratellino Semyon e la sorellina Polina, entrambi più piccoli di lei. Secondo quanto riporta Il Messaggero, chiede costantemente di loro e non ricorda nulla della tragedia, non sa che i suoi cari sono morti.

Le sue condizioni sono stabili

Le sue condizioni sono stabili

“La piccola Sofia è arrivata da Kiev, dopo un lungo viaggio in ambulanza, accompagnata dalla nonna. Presenta una tetra paresi, prevalente a destra, esito di ferite da arma da fuoco (le principali in sede cervicale e cranica) subite mentre era in macchina con tutta la sua famiglia, e lei è ad oggi l’unica superstite – riferiva nel bollettino sanitario del 5 marzo Amalia Allocca, Direttore Sanitario dell’IRCCS San Raffaele Roma -. le condizioni sono stabili, la rete di solidarietà degli Ucraini presenti a Roma ci aiuta costantemente nella traduzione di messaggi rivolti a lei e alla nonna che ci consentono di effettuare le necessarie terapie, e di ascoltare i suoi bisogni, materiali e psicologici”.

“Serve uno psicologo che parli ucraino”

“Stiamo cercando, anzi facciamo un vero e proprio appello, uno psicologo che parli ucraino, abbiamo sensibilizzato anche l’ambasciata, una persona che possa prepararla al dolore che l’aspetta, la giovane cerca i suoi cari. Noi per quanto non capisca l’italiano stiamo attenti a tutto, tv, social. Quello sarà il momento più duro, vorremmo arrivarci preparati”, aggiunge Allocca, come riporta Il Messaggero.

Sofia è stata prima operata a Kiev, poi la onlus Pro Sma Amici per la pelle ha organizzato il trasporto a Roma. “La onlus Pro Sma ha chiesto al San Raffaele il ricovero urgente di Sofia nel reparto di Neuro Riabilitazione pediatrica – spiega la presidente dell’onlus Liliya Palashchuk Sobrin – poiché al suo interno è presente una équipe multidisciplinare, altamente qualificata, che potrà esserle d’aiuto”.

Parametri nella norma e febbre in riduzione

“I parametri vitali, saturazione, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, sono nella norma e la febbre è in riduzione, finalmente è riuscita a dormire – fa sapere domenica 6 marzo Allocca – . Alimentazione semisolida, alvo e diuresi nella norma. Iniziate le prime valutazioni per la mobilizzazione degli arti superiori ed inferiori finalizzate alla impostazione di un idoneo progetto riabilitativo. Avviati, con grande difficoltà, i contatti con i colleghi di Kiev che hanno operato Sofia subito dopo l’evento, nella speranza di poter ottenere dati e immagini relative all’intervento e ai suoi esiti immediati. Condizioni generali buone”.

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