Solidarietà Ferro (FdI) al procuratore Marisa Manzini

intitolazione via Giorgio Almirante

Il segretario della Commissione parlamentare antimafia Wanda Ferro (FDI) esprime la propria vicinanza al magistrato Marisa Manzini, ancora oggetto di minacce da parte del boss della feroce cosca di Limbadi Pantaleone Mancuso.

“Dopo il “fai silenzio ca parrasti assai” rivolto in udienza al pm da “Scarpuni”, i colloqui con i familiari intercettati in carcere hanno evidenziato quanto siano forti il rancore e la sete di vendetta del boss nei confronti del procuratore che ha sostenuto l’accusa contro la cosca di Limbadi. Frasi che sono certa non intimidiranno il procuratore Manzini – continua Ferro. Anzi, dalle minacce di Pantaleone Mancuso, ha trovato spunto per scrivere un libro che sta diffondendo soprattutto nelle scuole calabresi.

“Dopo il “fai silenzio ca parrasti assai” rivolto in udienza al pm da “Scarpuni”, i colloqui con i familiari intercettati in carcere hanno evidenziato quanto siano forti il rancore e la sete di vendetta del boss nei confronti del procuratore che ha sostenuto l’accusa contro la cosca di Limbadi. Frasi che sono certa non intimidiranno il procuratore Manzini – continua Ferro. Anzi, dalle minacce di Pantaleone Mancuso, ha trovato spunto per scrivere un libro che sta diffondendo soprattutto nelle scuole calabresi.

Nella consapevolezza che per contrastare la mafia è necessario combattere la paura che spinge al silenzio, ma anche l’indifferenza di chi pensa che certi fenomeni non tocchino la propria quotidianità, e la connivenza di chi pensa di ottenere dalle cosche delle scorciatoie per la realizzazione dei propri obiettivi. Sono convinta che le minacce di Mancuso siano la prova di una disperata debolezza nei confronti di chi rappresenta lo Stato tenendo la schiena dritta.

Chi fonda il proprio potere sulla paura e sull’omertà è disarmato di fronte alla determinazione di uomini e donne che non si piegano. E che sono anzi capaci di trasmettere alla società un messaggio di fiducia nella possibilità di battere il potere mafioso. Il tutto attraverso la responsabilità, il coraggio di parlare e di denunciare, la fermezza nel sapere da quale parte stare nelle scelte di ogni giorno”.

Redazione Calabria 7

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