Soppressione di Reumatologia pediatrica all’ospedale di Catanzaro, l’appello a Longo: “Ci ripensi”

L'associazione Acalmar si appella ancora una volta al commissario alla Sanità per rivedere l'atto aziendale dell'ospedale che prevede la soppressione del reparto
Coronavirus in Calabria

Un silenzio assordante. E’ questa la risposta delle istituzioni regionali alla protesta dei genitori e delle associazioni che più volte hanno chiesto di mantenere in vita il reparto di Reumatologia Pediatrica dell’ospedale Pugliese – Ciaccio di Catanzaro.

“Volumi non giustificabili”

“Volumi non giustificabili”

Risale all’agosto scorso l’atto aziendale nel quale si è deciso di sopprimere la Struttura complessa di Pediatria, ossia di Auxoendrocrinologia e medicina dell’adolescenza, Reumatologia pediatrica e Diabetologia pediatrica riconducendole a un solo reparto “a causa – come si legge nell’atto – dei volumi prodotti non giustificabili e della complessità clinica e organizzativa”. Da allora i genitori, sostenuti attivamente dall’associazione Acalmar, non hanno mai smesso di lottare contro questa decisione, senza mai avere riscontro.  “Oggi – si legge in una nota di Rosaro Pugliano, presidente di Acalmar inviata al commissario della Sanità Longo – l’associazione di Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone unitamente all’Associazione Regionale di Catanzaro che rappresento, chiede di rivalutare questa decisione”.

“Basta viaggi della speranza”

“Le malattie reumatologiche pediatriche – si legge ancora nella nota –  sono patologie di difficile inquadramento e pertanto vanno sovente incontro a un ritardo diagnostico che, anche nei Centri più accreditati, può arrivare a diversi anni. La diagnosi precoce, anche alla luce dei nuovi trattamenti possibili, è cruciale per ridurre disabilità future e spesso tali pazienti sono costretti a onerose migrazioni sanitarie per la soluzione del loro problema. Dietro a ogni paziente reumatologico adulto vi è spesso un bambino cui è stata negata una diagnosi precoce e una cura adeguata e tempestiva. E se questo poteva essere tollerato nel passato, allorquando esigue erano le possibilità di cura, oggi non può essere più ammissibile. La SOS di Reumatologia Pediatrica, pur con tante difficoltà logistiche e organizzative, ha contribuito, negli anni, a ridurre i “viaggi della speranza” nei Centri Pediatrici con più consolidata esperienza nel campo, offrendo noi ai piccoli pazienti possibilità di essere curati e seguiti nel proprio centro con consolidata esperienza, e nella loro Regione. Signor Commissario, lei che è persona di specchiato rigore e dotata della non comune dote dell’ascolto, voglia tenere in considerazione questo nostro pressante e accorato appello nell’interesse dei pazienti reumatologici pediatrici e dell’apprensione e preoccupazione crescente delle tante mamme,  e sin d’ora la ringraziamo confidando in un favorevole accoglimento di un’istanza che consentirebbe ancora la possibilità di cura in Regione per i piccoli pazienti affetti da tali malattie”. (dam.riv.)

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