Sopralluogo, stamane, al nuovo Palazzo di Giustizia di via Lacquari a Vibo Valentia da parte della Commissione parlamentare antimafia presieduta dal senatore Nicola Morra. Una struttura la cui prima pietra è stata posta nel lontano 1996. Ad oggi solo il piano terra è parzialmente attivo con l’ufficio del giudice del Lavoro, la sede dell’Ordine degli avvocati, il giudice di Pace e l’aula bunker per i processi di Dda. Restano da completare i restanti piani e i locali seminterrati. I lavori attualmente sono fermi ed i fondi per l’avanzamento sono bloccati al ministero. E’ prevista una variante al progetto originario in quanto la ditta appaltatrice dei lavori ha segnalato infiltrazioni di acqua dal tetto dell’edificio, situazione che ha compromesso diverse opere già realizzate. “Se si è arrivati a questo – ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra – è perché in passato si è fatto molto peggio. E’ il caso di domandarsi perché ci sia quest’emergenza cronica con un problema strutturale che investe questa provincia dal suo nascere. Adesso si incontreranno sia i vertici del ministero della Giustizia, sia i vertici del ministero delle Infrastrutture per dare una risposta certa se possibile già nella prossima legge di bilancio al fine di mettere in sicurezza la conclusione dei lavori. Siamo stati sopra sul tetto e occorre intervenire perché ci sono perdite che mettono a rischio l’intera struttura”.
Il nuovo Tribunale si estende su cinque corpi di fabbrica indipendenti per un totale di novemila metri quadri che arrivano a sedicimila con l’area esterna. La Commissione parlamentare antimafia ha quindi garantito un suo sollecito intervento per arrivare al completamento dell’importante palazzo di Giustizia. Ad accompagnare i parlamentari era presente il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo. “Da anni – ha dichiarato il procuratore di Vibo – stiamo pagando degli affitti a privati e per evitare spese inutili abbiamo pensato di spostare una parte degli archivi qui. Per adesso una soluzione provvisoria. Stiamo facendo degli accertamenti, c’è un procedimento che io ho aperto e stiamo accertando le responsabilità. Per adesso è importante l’attenzione posta perchè se non si finisce questo palazzo di giustizia tutto quello che è stato fatto andrà buttato. Pensiamo a risolvere il problema, le indagini faranno il loro corso”.
Il nuovo Tribunale si estende su cinque corpi di fabbrica indipendenti per un totale di novemila metri quadri che arrivano a sedicimila con l’area esterna. La Commissione parlamentare antimafia ha quindi garantito un suo sollecito intervento per arrivare al completamento dell’importante palazzo di Giustizia. Ad accompagnare i parlamentari era presente il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo. “Da anni – ha dichiarato il procuratore di Vibo – stiamo pagando degli affitti a privati e per evitare spese inutili abbiamo pensato di spostare una parte degli archivi qui. Per adesso una soluzione provvisoria. Stiamo facendo degli accertamenti, c’è un procedimento che io ho aperto e stiamo accertando le responsabilità. Per adesso è importante l’attenzione posta perchè se non si finisce questo palazzo di giustizia tutto quello che è stato fatto andrà buttato. Pensiamo a risolvere il problema, le indagini faranno il loro corso”.