Da nord a sud hanno preso il via le sospensioni, da parte delle aziende sanitarie, degli operatori non vaccinati. Come previsto dal Dl che ha introdotto l’obbligo, infermieri, medici, OSS e altri lavoratori della sanità che si rifiutano possono restare senza stipendio fino al termine dell’anno. Dopo aver formulato la richiesta agli ordini professionali, agli ospedali e alle Rsa in merito ai nominativi di tutti gli infermieri e medici – e dopo averli avvisati per quanto concerne le conseguenze a cui sarebbero andati incontro rifiutando il vaccino – le aziende sanitarie cominciano ora ad applicare le regole previste dal dl Covid, approvato dal Consiglio dei ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’1 aprile, che prevede la sospensione dalla mansione per i sanitari che non si saranno vaccinati e anche il rischio di sospensione dello stipendio nel caso non sia possibile assegnare loro compiti alternativi.
Le regioni hanno concesso maggiore tempo di quanto era stato previsto nel decreto: la scadenza per la consegna degli elenchi di tutti gli operatori sanitari era stata fissata al 6 aprile e la verifica dello stato vaccinale entro il 16 dello stesso mese.
Le regioni hanno concesso maggiore tempo di quanto era stato previsto nel decreto: la scadenza per la consegna degli elenchi di tutti gli operatori sanitari era stata fissata al 6 aprile e la verifica dello stato vaccinale entro il 16 dello stesso mese.
Sedici sospensioni in Calabria
Scattano anche in Calabria le sospensioni per gli operatori sanitari no vax. Un veterinario a Catanzaro e quindici (infermieri, oss, ostetriche) a Reggio dopo i provvedimenti firmati ieri dal commissario straordinario dell’Asp territoriale, Gianluigi Scaffidi. I quindici operatori no vax staranno a casa senza percepire lo stipendio fino al prossimo 31 dicembre o, comunque, finché non decideranno di ricevere la somministrazione del vaccino anti-Covid.
Secondo l’ultimo report settimanale del Governo in merito all’andamento della campagna vaccinale in Italia, nel nostro Paese sono esattamente 45.753 gli operatori sanitari che ancora attendono la prima dose del siero contro il Coronavirus. A livello nazionale è l’Emilia Romagna, come riportato dal sito www.Nurse24.it, la regione con più infermieri e medici non vaccinati: mancano ancora 14.390 operatori sanitari, il 7,8% del totale. Seguono sul podio la Sicilia, dove 9.214 infermieri e medici non sono stati ancora vaccinati (6,52% del totale) e la Puglia con 9.099 (6,50% del totale).