Spaccio, estorsione e rapina: in carcere 27enne di Catanzaro

Faceva parte di un vero e proprio sodalizio criminale dedito allo spaccio di marijuana e hashish seminando il terrore tra numerosi acquirenti
centro commerciale gioia tauro

I carabinieri della Stazione di Catanzaro Bellamena hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Catanzaro traendo in arresto C.D. classe 1994, convivente, disoccupato, censurato. Il provvedimento è connesso a una serie di reati commessi nel 2016 che hanno portato i carabinieri della Compagnia di Catanzaro a effettuare un’indagine su quattro giovani catanzaresi ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hashish nel capoluogo calabrese, oltre ad una serie di episodi di estorsione, rapina e lesioni perpetrate ai danni di giovani acquirenti, alcuni dei quali minorenni.

L’indagine ha portato all’arresto dei quattro giovani poiché vessavano e picchiavano ragazzi adolescenti per saldare i loro debiti di droga. Dalle risultanze investigativa è emerso che gli stessi avessero messo in piedi un vero e proprio sodalizio criminale dedito allo spaccio di marijuana e hashish seminando il terrore tra numerosi acquirenti. Alcune delle vittime per saldare il loro debito si erano viste costrette a sottrarre fraudolentemente ai genitori alcuni monili in oro, da “cambiare” in denaro ai “Compro Oro”, o il bancomat per prelevare il denaro da corrispondere ai pusher; altri, addirittura, si erano messi al servizio del gruppo, trasformandosi, a loro volta, in spacciatori per la vendita dello stupefacente a favore di terzi, fino all’agognata ma pressoché irrealizzabile estinzione del debito.

L’indagine ha portato all’arresto dei quattro giovani poiché vessavano e picchiavano ragazzi adolescenti per saldare i loro debiti di droga. Dalle risultanze investigativa è emerso che gli stessi avessero messo in piedi un vero e proprio sodalizio criminale dedito allo spaccio di marijuana e hashish seminando il terrore tra numerosi acquirenti. Alcune delle vittime per saldare il loro debito si erano viste costrette a sottrarre fraudolentemente ai genitori alcuni monili in oro, da “cambiare” in denaro ai “Compro Oro”, o il bancomat per prelevare il denaro da corrispondere ai pusher; altri, addirittura, si erano messi al servizio del gruppo, trasformandosi, a loro volta, in spacciatori per la vendita dello stupefacente a favore di terzi, fino all’agognata ma pressoché irrealizzabile estinzione del debito.

All’esito delle indagini, convenzionalmente denominata Payback, i quattro erano stati arrestati. Ora, a seguito della sentenza di condanna passata in giudicato, il C.D. è stato tradotto al carcere di Vibo Valentia dove dovrà espiare la residua pena di 4 anni 7 mesi e 22 giorni di reclusione.

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