Sparatoria a Tropea, sotto casa del presunto autore trovate pistola e bomba (FOTO)

Si stringe il cerchio intorno al pensionato. in carcere per tentato omicidio. La donna è fuori pericolo ma ancora in ospedale. Il mistero della bomba e il movente sentimentale

di Mimmo Famularo – Un caso risolto in tempi record. La Procura di Vibo guidata da Camillo Falvo stringe il cerchio intorno al presunto autore del ferimento di una casalinga di 42 anni avvenuto nel pomeriggio di ieri nel cortile delle case popolari di viale don Mottola a Tropea. Gli inquirenti non hanno alcun dubbio: a sparare è stato Antonio Scidà, pensionato di 61 anni residente nella perla del Tirreno, sottoposto dai carabinieri della Compagnia di Tropea che hanno condotto sul campo le indagini, sotto il coordinamento del capitano Nicola Alimonda, a fermo e trasferito dopo le formalità di rito nel carcere di Vibo a disposizione dell’autorità giudiziaria. È accusato di tentato omicidio, detenzione di arma clandestina e anche di ordigno esplosivo ritrovato nel giardino di casa. La parola passa adesso al gip del Tribunale di Vibo Valentia che entro le prossime 48 ore dovrà convalidare il provvedimento.

La sparatoria e la fuga

La sparatoria e la fuga

Secondo quanto accertato all’esito dell’attività investigativa condotta sul campo dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tropea, l’uomo avrebbe sparato cinque colpi di pistola ma solo uno, fortunatamente, è andato a segno. La donna, Domenica Gallisto, 42 anni di Tropea, è stata attinta al braccio destro e al petto. Trasportata con un mezzo privato al pronto soccorso di Tropea, la 42enne è stata quindi trasferita nel reparto di Chirurgia dello Jazzolino di Vibo dove nel corso della notte è stata operata. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi ma la donna è fuori pericolo anche se le sue condizioni vengono giudicate ancora gravi. Scidà è invece inizialmente fuggito nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Giunti sul posto, i carabinieri hanno subito avviato le ricerche per rintracciare l’autore della sparatoria che, nel frattempo, si era rifugiato nei pressi della sua abitazione, a circa un chilometro dalla zona dove era rimasta ferita la donna. Alla vista dei militari, l’uomo ha cercato di nascondere una pistola semiautomatica “Beretta” calibro 7.65 con matricola abrasa (l’arma utilizzata per l’azione di fuoco) e una bomba artigianale contenente quasi mezzo chilo di polvere pirica, successivamente analizzata e distrutta dai Carabinieri Artificieri del Comando provinciale di Catanzaro. Il materiale scoperto nelle vicinanze dell’abitazione di Scidà è stato sequestrato.

L’interrogatorio e il mistero della bomba

Il presunto autore del tentato omicidio è stato portato dapprima in caserma a Tropea dove è stato sottoposto all’esame dello stub e, quindi, a un serrato interrogatorio alla presenza del suo avvocato Mario Bagnato. Scidà si sarebbe assunto la paternità del gesto e il possesso dell’arma ma non quello dell’ordigno esplosivo trovato nel giardino della palazzina dove vive. Si tratta di una bomba di fabbricazione rudimentale, contenente quasi 700 grammi di polvere pirica, con una miccia lunga circa mezzo metro a lenta combustione. Se innescata avrebbe potuto provocare ingenti danni fino a distruggere persino un’auto. Le indagini della Procura di Vibo proseguono a ritmo serrato e, tra gli obiettivi degli inquirenti, c’è anche quello di fare luce sul motivo per il quale Scidà avesse nella disponibilità un ordigno così micidiale. Si cerca di capire a chi o a quale scopo fosse destinata la bomba. Nel corso dell’interrogatorio il 61enne avrebbe anche avvertito un malore e per questo motivo ha trascorso la notte sotto osservazione in ospedale a Tropea. Da questa mattina si trova in carcere a Vibo.

Il movente

Alla base del tentato omicidio ci sarebbero ragioni di natura personale e privata. A scatenare la furia del pensionato sarebbe stata la decisione della donna di interrompere la relazione sentimentale. I carabinieri battono questa pista sul fronte del movente per chiudere definitivamente il cerchio delle indagini. Al vaglio degli investigatori un altro dettaglio non secondario: nei giorni scorsi un incendio aveva danneggiato l’auto della 42enne parcheggiata proprio sotto l’abitazione. Un episodio che si ritiene collegato alla sparatoria di ieri pomeriggio.

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