Sparatoria in discoteca a Catanzaro, ecco chi è l’autore. E’ accusato di tentato omicidio

Si tratta di un ventunenne di Vibo, già noto alle forze dell'ordine. Un paio di anni fa aveva sparato al padre poi ucciso a Piscopio in un agguato compiuto dal cognato
Vibo Valentia

di Mimmo Famularo – Si chiama Carmelo Ripepi, ha 21 anni ed è originario di Piscopio, frazione di Vibo Valentia, il giovane che nella notte tra sabato e domenica ha sparato all’interno della discoteca “Atmosfera” a Roccelletta di Borgia, alle porte di Catanzaro. Si è presentato spontaneamente al Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia nel pomeriggio di ieri accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Adele Manno. Davanti agli inquirenti si è avvalso della facoltà di non rispondere e nei suoi confronti la Procura di Catanzaro, che coordina le indagini condotte sul campo dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Catanzaro con la collaborazione dei militari della Stazione di Borgia, ha emesso un decreto di fermo con l’accusa di tentato omicidio per futili motivi. Completate tutte le formalità di rito, il giovane è stato trasferito nel carcere di Vibo Valentia a disposizione dell’autorità giudiziaria. Entro le prossime 48 ore il gip di Catanzaro dovrà decidere se convalidare o meno il fermo.

Già noto alle forze dell’ordine

Già noto alle forze dell’ordine

Carmelo Ripepi è già noto alle forze dell’ordine. Un paio di anni fa sparò addirittura al padre, Massimo Ripepi, in un pomeriggio di pura follia. Aveva appena sedici anni quando si presentò davanti al portone di casa del papà e dopo aver suonato al campanello tentò di ferirlo a colpi di pistola calibro 6,35, arma mai ritrovata. Il ragazzo si costituì qualche giorno dopo ai carabinieri di Vibo raccontando la sua versione dei fatti. Fu arrestato e, anche in quell’occasione, accusato di tentato omicidio oltre a detenzione e porto illegale di arma da fuoco, spari in luogo pubblico e ricettazione. Nell’ottobre del 2018 il papà di Ripepi rimase vittima di un altro agguato, stavolta mortale, nel centro abitato di Piscopio. A ucciderlo è stato il cognato, Giuseppe Carnovale, condannato dalla Corte d’appello di Catanzaro a 12 anni e 8 mesi di reclusione (LEGGI QUI).

La sparatoria in discoteca

Il nome di Carmelo Ripepi è tornato ora nuovamente alla ribalta della cronaca nera e giudiziaria. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Catanzaro sarebbe stato lui a sparare i colpi di pistola che hanno ferito un buttafuori di origine maghrebina in servizio alla discoteca “Atmosfera” e un ragazza che si trovava all’interno del locale. Quest’ultima non è in gravi condizioni mentre l’addetto alla sicurezza è ancora ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita. Sarebbe stato colpito al ginocchio e alla coscia da distanza ravvicinata. Indagini in corso per fare piena luce su quanto avvenuto. Per adesso il presunto autore della sparatoria ha preferito il silenzio.

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