Carmelo Ripepi ha scelto ancora una volta il silenzio. Il 21enne di Piscopio, accusato di essere l’autore della sparatoria avvenuta tra sabato e domenica all’Atmosfera di Catanzaro, si è avvalso della facoltà di non rispondere anche dinnanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Del Vecchio. Scena muta nel corso dell’interrogatorio di garanzia avvenuto all’interno del carcere dove si trova detenuto da domenica scorsa quando, accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Adele Manno, ha scelto di costituirsi ai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia consapevole di essere braccato dagli investigatori che lo avevano già identificato nelle immagini di videosorveglianza estrapolate nelle ore successive all’inquietante episodio che ha insanguinato la movida catanzarese.
Accusato di tentato omicidio
Accusato di tentato omicidio
Entro le prossime 36 ore arriverà la decisione del giudice che dovrà sciogliere la riserva in ordine alla convalida del fermo e all’applicazione dell’eventuale misura cautelare. La Procura ha chiesto che Ripepi rimanga in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il 21enne avrebbe estratto la pistola ferendo alla gambe uno dei buttafuori presenti all’interno della struttura e di striscio anche una ragazza. Momenti concitati che non hanno scatenato il panico perché gli spari sono stati coperti dalla musica e dal frastuono presente in sala. Ancora oscuro il movente e il silenzio di Ripepi rende ancora più misterioso quanto accaduto.
LEGGI ANCHE | Sparatoria in discoteca a Catanzaro, ecco chi è l’autore. E’accusato di tentato omicidio