Spirlì in audizione alla Camera: “Sono un presidente di passaggio, basta commissari”(VIDEO)

di Bruno Mirante – Proseguono i passaggi parlamentari per la conversione in legge del Decreto Calabria bis. Oggi, ad essere audito nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario che si sta svolgente in commissione Affari sociali, è stato Antonino Spirlì  presidente facente funzioni della Giunta regionale della Regione Calabria.

“Il provvedimento – ha detto Spirlì –  prevede un insieme di misure particolarmente invasive delle competenze regionali, le quali facendo seguito alle misure straordinarie già assunte confermano, aggravandolo, il regime speciale per la gestione commissariale del sistema sanitario della Regione Calabria. Il governo, senza interlocuzione, ha introdotto un nuovo regime commissariale che risulta ancora più mortificante e pregiudizievole per la tutela della salute dei calabresi”. “Si tratta – ha proseguito Spirlì – di un provvedimento in contrasto con i principi costituzionali ribaditi dalla Corte costituzionale che, sul precedente Decreto Calabria, ha sostenuto che il provvedimento era un intervento non ordinario parlando della necessità di tempi certi e definiti. Questi presupposti oggi non ci sono più visto che la Regione, dopo le elezioni di gennaio, ha avviato un percorso virtuoso per ricondurre la gestione della sanità a canoni di efficienza ed efficacia. Il nuovo Decreto Calabria – ha ribadito il presidente facente funzioni della Regione – finisce per ledere gravemente le competenze regionali. Inoltre – ha aggiunto Spirlì – il nuovo decreto ha una durata di 24 mesi, più lunga di 6 mesi rispetto al primo e contrasta con i principi affermati dalla Corte costituzionale”.

“Il provvedimento – ha detto Spirlì –  prevede un insieme di misure particolarmente invasive delle competenze regionali, le quali facendo seguito alle misure straordinarie già assunte confermano, aggravandolo, il regime speciale per la gestione commissariale del sistema sanitario della Regione Calabria. Il governo, senza interlocuzione, ha introdotto un nuovo regime commissariale che risulta ancora più mortificante e pregiudizievole per la tutela della salute dei calabresi”. “Si tratta – ha proseguito Spirlì – di un provvedimento in contrasto con i principi costituzionali ribaditi dalla Corte costituzionale che, sul precedente Decreto Calabria, ha sostenuto che il provvedimento era un intervento non ordinario parlando della necessità di tempi certi e definiti. Questi presupposti oggi non ci sono più visto che la Regione, dopo le elezioni di gennaio, ha avviato un percorso virtuoso per ricondurre la gestione della sanità a canoni di efficienza ed efficacia. Il nuovo Decreto Calabria – ha ribadito il presidente facente funzioni della Regione – finisce per ledere gravemente le competenze regionali. Inoltre – ha aggiunto Spirlì – il nuovo decreto ha una durata di 24 mesi, più lunga di 6 mesi rispetto al primo e contrasta con i principi affermati dalla Corte costituzionale”.

 “La classe politica di oggi è diversa rispetto al passato”

“In queste settimane di grande collaborazione con il Governo, – ha proseguito –  abbiamo più volte proposto di provare una gestione condivisa della sanità calabrese, questo perché, da non politico quale sono, mi rendo conto che da quelle generazioni politiche dentro le quali una sorta di “malarazza” si era insinuata e che hanno portato al commissariamento della sanità un Calabria, alle generazioni politiche attuali che sono nuove e si impegnano a tutti i livelli da quello locale a quello parlamentare, c’è gente nuova, gente che non ha alcun riferimento con quel passato che ha offeso le genti di Calabria e che vive la speranza di poter essere considerati italiani come tutti gli altri. Non riesco a capire come è possibile che la Regione possa amministrare tutti gli altri comparti e settori tranne la sanità” – ha rilevato.

“Io sono un presidente di passaggio, non sono un presidente eletto – ha aggiunto Spirlì. Vengo da una nomina ad assessore alla Cultura che mi è stata fatta anche e soprattutto per la mia professione, per i miei 40 anni di attività nel mondo dello spettacolo e della comunicazione. Oggi indosso questi panni, che vengono da un doloroso lutto ma che sono vestiti con forte spirito istituzionale. In questi giorni mi sono sentito mortificato e credo che il balletto al quale abbiamo assistito sia la dimostrazione che il commissariamento è un istituto da superare”.

Spirlì ha risposto alle domande dei parlamentari calabresi Roberto Occhiuto (Forza Italia), Wanda Ferro (Fratelli d’Italia), Dalila Nesci (M5S) e Nico Stumpo (Leu) .

GUARDA IL VIDEO: https://www.facebook.com/RegioneCalabria.paginaufficiale/videos/707672366796538/

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