SS 106, benedetta lapide del giovane Giovanni Nicolosi

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nella mattina di oggi è stata impegnata al fianco della Famiglia Nicolosi, originaria della Sicilia ma residente a Verona, rimasta colpita dalla tragica scomparsa del loro figlio Giovanni, che ha perso la vita il 17 agosto del 2010 in un tragico scontro avvenuto sulla S.S.106 al Km 230+700 nel comune di Isola di Capo Rizzuto.

La mamma Rita ed il papà Orazio, in particolare, da allora non erano mai riuscito a ritornare sul luogo dove Giovanni ha perso la vita 9 anni fa. I coniugi Nicolosi un anno fa hanno deciso di iscriversi all’Associazione Vittime Incidenti Stradali di Verona egregiamente presieduta da Patrizia Pisi. Proprio ques’ultima li ha coinvolti nel progetto del Mutuo Aiuto dove ogni mese, attraverso degli incontri, tutte le Famiglie che hanno perso un loro caro sulla strada si incontrano insieme per darsi reciproco sostegno, tutelare le vittime e la loro memoria e portare le loro testimonianze dove sono chiamati a farlo.

La mamma Rita ed il papà Orazio, in particolare, da allora non erano mai riuscito a ritornare sul luogo dove Giovanni ha perso la vita 9 anni fa. I coniugi Nicolosi un anno fa hanno deciso di iscriversi all’Associazione Vittime Incidenti Stradali di Verona egregiamente presieduta da Patrizia Pisi. Proprio ques’ultima li ha coinvolti nel progetto del Mutuo Aiuto dove ogni mese, attraverso degli incontri, tutte le Famiglie che hanno perso un loro caro sulla strada si incontrano insieme per darsi reciproco sostegno, tutelare le vittime e la loro memoria e portare le loro testimonianze dove sono chiamati a farlo.

Grazie a questa attività Orazio e Rita sono riusciti a trovare il coraggio di realizzare una lapide in ricordo del loro Giovanni posta nel luogo dove è avvenuto l’incidente ma, soprattutto, di visitare il posto dove il loro amato figlio ha perso la vita. Lo hanno fatto questa mattina insieme a Don Tommaso Mazzei, in rappresentanza del S.E. il Vescovo di Crotone Don Domenico Graziano, al Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Fabio Pugliese ed in compagnia dei cantonieri dell’Anas Gruppo FS Italiane che hanno garantito che tutto si svolgesse in piena sicurezza.

Alle ore 10:00 Don Tommaso Mazzei ha dato vita ad un momento di preghiera ed alla benedizione della lapide dopo un breve ma sentito discorso del Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese: il tutto ai margini della S.S.106 dove avvenne il tragico scontro ed in un clima di grande emozione.

«Giovanni – dichiara Fabio Pugliese – era un ragazzo di 20 anni che ha perso tragicamente la vita sulla famigerata “strada della morte”. Amava sua mamma, suo padre ed aveva un affetto speciale per le sue due sorelle. Per ciò che ha fatto nella sua pur breve vita era giusto ricordarlo e la nostra Associazione non poteva non essere presente oggi accanto ai genitori»

«Voglio ringraziare – continua Pugliese – Don Tommaso Mazzei non solo per la sua presenza e la sua grande sensibilità ma, soprattutto, per la sua speciale sensibilità che dimostra nella parrocchia di Santa Rita a Crotone con un impegno che lo vede ogni mese dal 2005 affianco ai genitori che hanno avuto vittime sulla strada. Insieme a lui ringrazio S.E. il Vescovo di Crotone Don Domenico Graziano per la sua vicinanza alla nostra Associazione. Un ringraziamo speciale, inoltre, lo rivolgo al Capo Compartimentale dell’Anas per la Calabria Ing. Moladori ed al Capo Centro Geom. Montesano che, insieme ai loro cantonieri, oggi si sono distinti in una iniziativa che li ha visti affianco ai familiari delle vittime della S.S.106 con una sensibilità che non possiamo non evidenziare ed apprezzare».

«In ultimo – conclude Pugliese – voglio cogliere l’occasione per lanciare un messaggio a tutti ed ai giovani in particolare: oggi ho visto due genitori, Orazio e Rita, addolorati per la perdita del loro Giovanni. Ciò dopo 9 anni dalla sua scomparsa. Un dolore forte ed immutato. Quando guidate sulla S.S.106, pensate a chi vi aspetta a casa. Pensate alla vostra vita ma anche a ciò che può diventare la loro vita se voi non ritornate sani e salvi. Rispettate le regole della strada, rispettate la vostra vita e, soprattutto, rispettate la vita degli altri».

Redazione Calabria 7

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