Dopo aver denunciato in sede penale le violenze subite dall’ex compagno, una donna sta lottando davanti al Tribunale dei minori di Catanzaro per poter rivedere la bambina di appena 2 anni, che non riesce a incontrare ormai da 3 mesi, dopo che i magistrati ne hanno sancito l’affidamento esclusivo ai genitori di lui.
Stalking, maltrattamenti, lesioni, violenza privata ma soprattutto tentato omicidio i reati contestati all’energumeno dopo che l’ex compagna ha trovato il coraggio di separarsene e di denunciare le indicibili violenze subite per lunghi anni.
Stalking, maltrattamenti, lesioni, violenza privata ma soprattutto tentato omicidio i reati contestati all’energumeno dopo che l’ex compagna ha trovato il coraggio di separarsene e di denunciare le indicibili violenze subite per lunghi anni.
Nel frattempo, il trasferimento di lei dall’Emilia Romagna alla Calabria: adesso il suo legale, avvocato Massimo Bambara, tenterà di ribaltare una situazione a dir poco paradossale, considerato che il padre violento – a differenza di lei – di fatto vive con la figlia e che la donna, a dispetto delle angherie sofferte, non è stata inserita in alcun programma di protezione.
Proprio per questo motivo, l’avvocato Bambara parla di «caso tristemente emblematico», rispetto al quale del resto non è l’uomo l’unico denunciato: esiste una denuncia formalizzata anche nei confronti dell’assistente sociale che si sarebbe resa responsabile d’abuso di potere.
Non solo. Spingendosi oltre la legge e oltre i suoi compiti si sarebbe “accordata” coi nonni paterni della bambina per tagliare fuori la donna dal sistema relazionale della figlia ancòra in tenera età, nata a Modena prematura – afferma il legale – proprio in ragione dei maltrattamenti subiti dall’allora gestante.
Oggi, peraltro, l’assistente sociale menzionata non segue più questo caso.
L’ ANTEFATTO DI BOLOGNA
Inizialmente, nella primavera 2018, il Tribunale dei minori di Bologna s’era pronunciato per l’inserimento della piccola in una comunità (eventualmente, insieme alla madre); nel luglio 2019 l’affidamento ai nonni paterni, in Calabria, sempre condiviso con la madre.
Nell’ottobre scorso, però, la donna ha lasciato l’abitazione a causa di un nuovo episodio di violenza. Non solo: due mesi dopo, a dicembre, il padre ha chiesto e ottenuto dall’ex compagna d’essere riaccolto in casa, portando con sé la bambina, per poi però andarsene a marzo, sempre portandosi dietro la figlia.
Il ricorso proposto davanti ai giudici catanzaresi mira adesso a ottenere l’affidamento esclusivo della bambina in capo alla madre.