Stalking familiare nel Cosentino. La Cassazione condanna il fratello

“La signora D.N. C. può finalmente tirare un sospiro di sollievo. La Cassazione, infatti, ha accolto le tesi dei due difensori di parte civile, gli avvocati Ettore Zagarese e Graziella Algeri, riguardo una brutta vicenda di stalking familiare che ha interessato una quarantanovenne originaria di Cassano allo Jonio”. Lo rende noto il suo avvocato Ettore Zagarese.

“Secondo l’accusa – afferma l’avvocato –  D.N.G, fratello della parte offesa, l’avrebbe perseguitata con comportamenti di natura ossessiva, causandole enorme disagio e malessere a livello psichico, dovuto al continuo timore per la propria salvaguardia e sicurezza personale. La donna veniva minacciata, pedinata, aggredita e molestata ad ogni incontro. Le veniva impedito di condurre un’esistenza serena. Alla fine, stanca e devastata da queste continue vessazioni, denunciava l’accaduto alle forze dell’Ordine. L’imputato, D.N. G., era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Castrovillari per una pena complessiva di sei mesi di reclusione più un risarcimento danni da liquidarsi in separata sede. La condanna era stata successivamente confermata dal Tribunale d’Appello di Catanzaro, specie per quanto riguardava le sanzioni di natura civile, visto che per la parte penale era sopraggiunta la prescrizione. Questo, però, non aveva soddisfatto il condannato, D.N.G., che si era rivolto al massimo organo della giustizia, presentando ricorso in Cassazione avverso i provvedimenti emessi dai giudici ordinari nel grado di appello”.

“Secondo l’accusa – afferma l’avvocato –  D.N.G, fratello della parte offesa, l’avrebbe perseguitata con comportamenti di natura ossessiva, causandole enorme disagio e malessere a livello psichico, dovuto al continuo timore per la propria salvaguardia e sicurezza personale. La donna veniva minacciata, pedinata, aggredita e molestata ad ogni incontro. Le veniva impedito di condurre un’esistenza serena. Alla fine, stanca e devastata da queste continue vessazioni, denunciava l’accaduto alle forze dell’Ordine. L’imputato, D.N. G., era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Castrovillari per una pena complessiva di sei mesi di reclusione più un risarcimento danni da liquidarsi in separata sede. La condanna era stata successivamente confermata dal Tribunale d’Appello di Catanzaro, specie per quanto riguardava le sanzioni di natura civile, visto che per la parte penale era sopraggiunta la prescrizione. Questo, però, non aveva soddisfatto il condannato, D.N.G., che si era rivolto al massimo organo della giustizia, presentando ricorso in Cassazione avverso i provvedimenti emessi dai giudici ordinari nel grado di appello”.

“Gli Ermellini – conclude l’avvocato –  hanno invece finalmente e definitivamente scritto la parola fine a questa lunga e tormentata vicende riconoscendo tutte le deliberazioni di natura civile altresì addossando a D.N.G.  le relative spese giudiziarie. Ci auguriamo che questa conclusione possa aiutare la signora a ritrovare una nuova serenità”.

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