Statale 106, Lega: “Solo passerelle per la strada della morte”

Il commissario regionale: "I calabresi non ne possono più di tante vittime, di tanti giovani che stroncano di dolore le proprie famiglie"
statale 106

“Cambiano i governi, cambiano i partiti di maggioranza, cambiano i presidenti, cambiano i ministri, cambiano i dirigenti Anas, ma nulla è mutato! Rimane solo la vergogna di Stato di tante passerelle e nessuna soluzione concreta. Vi è una sola amara certezza: tanti giovani che hanno perso la vita per una strada maledetta e che continuerà a mietere dolore e vittime”. Lo afferma, in riferimento alle condizioni della strada statale 106, arteria di lunga percorrenza che collega Taranto a Reggio Calabria, il commissario della Lega calabrese, Giacomo Francesco Saccomanno. L’arteria è teatro di incidenti stradali spesso mortali.

“Sono oltre 30 anni – continua –  che si parla continuamente della sistemazione della “strada della morte”, ma finora solo passerelle, finte inaugurazioni, flotte di ministri e parlamentari. Una vergogna planetaria! Ha ragione Don Francesco Carlino quando, nel celebrare i funerali di Davide e Gabriele, le ultime giovani vittime di appena 29 anni, ha tuonato contro le istituzioni. Tanto solidarietà e vicinanza ai familiari per l’atroce dolore. Ma, perdere tanti giovani per una strada pericolosa e denominata oramai della “morte” è molto significativo. Ma nessuno è intervenuto, se non le solite passerelle”.

“Sono oltre 30 anni – continua –  che si parla continuamente della sistemazione della “strada della morte”, ma finora solo passerelle, finte inaugurazioni, flotte di ministri e parlamentari. Una vergogna planetaria! Ha ragione Don Francesco Carlino quando, nel celebrare i funerali di Davide e Gabriele, le ultime giovani vittime di appena 29 anni, ha tuonato contro le istituzioni. Tanto solidarietà e vicinanza ai familiari per l’atroce dolore. Ma, perdere tanti giovani per una strada pericolosa e denominata oramai della “morte” è molto significativo. Ma nessuno è intervenuto, se non le solite passerelle”.

“I calabresi non ne possono più”

Saccomanno si rivolge alle autorità “che – dice – dovrebbero controllare: ma questa strada è a norma? Si può percorrerla? Vi sono responsabilità dei progettisti, dei direttori dei lavori, degli appaltatori, dei responsabili dell’Anas, di tutti coloro che consentono di utilizzarla e di alimentare le morti di tanti giovani? Perché nessuno interviene e sulle morti, dopo qualche giorno, cade un silenzio più che omertoso? Forse è, veramente, il momento di svegliarci tutti e di chiedere a gran voce, anche con azioni eclatanti, di stanziare tutte le somme necessarie per completare la “strada della morte” e mettere fine a questo disastro, a questa vergogna di Stato.

I calabresi – aggiunge – non ne possono più di tante vittime, di tanti giovani che stroncano di dolore le proprie famiglie. Questo Sud abbandonato, questo Sud incapace, questo Sud gestito per anni da incompetenti. Qui – sottolinea Saccomanno – non si riesce a costruire una semplice strada in pianura, nelle altre regioni fioccano le superstrade, le autostrade, le gallerie! Questione meridionale o questione di evidente incapacità di una classe politica che ha distrutto questa meravigliosa terra. Bisogna muoversi subito e chiedere a gran voce a tutti di fare il proprio dovere e dare risposte ai calabresi. La Lega – conclude – lo ha fatto, ma da oggi griderà sempre di più nei tavoli che contano”.

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