“La più importante stazione ferroviaria della Calabria, quella di Lamezia Terme risulta incredibilmente inaccessibile per chi è costretto a vivere su di una carrozzina, per tutti coloro che hanno problemi di mobilità o sono portatori di disabilità e per tantissimi anziani che non hanno la possibilità di programmare una partenza in piena autonomia”. Con questa premessa il Codacons ha diffidato diffidato Trenitalia Spa, Rete Ferroviaria Italiana, la Regione Calabria, il Ministero dei Trasporti e anche l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e l’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti.
“Lavori completati entro l’anno”
“Lavori completati entro l’anno”
La risposta di Trenitalia non si è fatta attendere: ” I lavori per migliorare l’accessibilità alla stazione di Lamezia Terme sono già iniziati nel mese di giugno 2020. Ad oggi, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha già ultimato i lavori di innalzamento del terzo marciapiede, il rinnovo delle rampe nelle scale che portano al secondo, al terzo e al quarto marciapiede, e il vano dell’ascensore che servirà il terzo marciapiede. Entro l’anno sarà completato il resto dei lavori (i rimanenti marciapiedi e ascensori, e i percorsi tattili per ipovedenti), per un investimento economico complessivo di circa 6 milioni di euro. Tali interventi miglioreranno l’accessibilità della stazione di Lamezia Terme Centrale, peraltro già inserita nel circuito Sale Blu di RFI, che garantisce un servizio di assistenza gratuito dedicato alle persone a mobilità ridotta – anche temporanea – ai viaggiatori con disabilità visive o uditive e anche ai clienti anziani e alle donne in gravidanza. Nel corso del 2020, la Sala Blu di Reggio Calabria ha coordinato più di 5.600 interventi di assistenza in Calabria, nonostante il brusco decremento di richieste dovuto all’emergenza Covid (nel 2019 gli interventi erano stati quasi 9.100). Nella stazione di Lamezia Terme Centrale, in particolare, gli interventi di assistenza sono stati oltre 900 nel 2020 e quasi 1.600 nel 2019″.
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