Stefano Di Battista a Catanzaro, quando il jazz incontra il cinema e riempie l’anima

Il talentuoso sassofonista ha raccontato a Calabria7 sogni, desideri e progetti dietro al suo omaggio ad Ennio Morricone

In occasione del suo concerto al Teatro Comunale di Catanzaro, che si terrà la sera del 14 aprile, il talentuoso sassofonista Stefano di Battista ha concesso a Calabria7 un’intervista, in cui ci ha raccontato sogni, desideri e progetti che stanno dietro al suo omaggio ad Ennio Morricone.

Iniziamo dal tuo ultimo album Morricone Stories, che stai portando in giro per l’Italia, Vuoi presentarcelo?

Iniziamo dal tuo ultimo album Morricone Stories, che stai portando in giro per l’Italia, Vuoi presentarcelo?

“Ci siamo approcciati alle musiche del Maestro con una rilettura del tutto rispettosa delle composizioni. Noi stessi, come musicisti, abbiamo provato felicità nel suonare quei pezzi, rimanendo assolutamente stupiti di come essi siano, letteralmente, una continua scoperta che fa bene all’anima. È come guardare un film tante volte ma in maniera sempre diversa.”

Cosa ha rappresentato per te confrontarti con le opere del grande compositore?

“Quando mi sono trovato davanti ad alcuni temi che avevo ascoltato tante volte nella mia vita, mi sono reso conto che il background che mi portavo dietro era come un enorme bagaglio di affetto ed amore per quegli stessi brani e che dovevo tentare di “entrare dentro a qualcosa” ed è stata questa la grande scommessa dell’album stesso: riuscire, con un’orchestra di soli quattro elementi, a sintetizzare un suono stratificato e sinfonico.”

Quanto è stato difficile scegliere in un repertorio tanto vasto e di qualità?

“Nella scelta dei brani, abbiamo cercato di bilanciare le composizioni del Maestro, includendo, accanto a quelle più conosciute, altre meno note ma egualmente evocative.

Io stesso mi sono trovato davanti ad un pezzo, ‘La cosa buffa’, che non conoscevo.  Si tratta di un pezzo differente, per caratteristiche, rispetto ad altri più celebri. Rilevo che in esso si possa trovare un Morricone meno noto e convenzionale: pur essendo un pezzo molto romantico, sembra quasi di ascoltare una sola nota, mentre, in realtà, è basato su di una scrittura di grande complessità, con salti di decima sul tema.

Un brano di grande fascino, che mi ha permesso di scoprire anche il film da cui è tratto, nel cui cast compariva , tra l’altro, un giovanissimo Gianni Morandi.

Ho letto del bel rapporto di amicizia nato con il maestro Morricone

“Si, è vero, Ho avuto la fortuna di conoscere il Maestro Morricone, con cui è nata una bella e sincera amicizia.  Ha, addirittura, scritto per me una melodia, che, poi, io ho dedicato a mia figlia, dal titolo ‘Flora’ e che è presente in questo lavoro. I motivi che lo spinsero a farmi un omaggio di tale importanza, devo dire che restano a me , ancor oggi, ignoti .

Probabilmente, la grande sensibilità del Maestro è stata colpita dalla mia storia famigliare, di una famiglia semplice che ha sempre lavorato nell’ambito della ristorazione. Una storia che, nella propria genuinità, era capace di illuminare il suo interesse.”

I temi di Morricone sono stati ripresi ed omaggiati da un numero enorme di artisti, di tutti i generi musicali, basti ricordare la versione di “The Ecstasy  of Gold” (da ‘Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo’ ) rifatta dai Metallica, com’è stato rivisitarli in chiave jazz?

“Ho provato, devo ammettere, molta paura al pensiero di fargli ascoltare le mie “riletture” dei suoi Classici, ero consapevole della diffidenza del Maestro nei confronti dell’interpretazione che altri musicisti, anche jazzisti, avrebbero potuto fare della sua musica.

Purtroppo, quell’ascolto non è potuto avvenire, perché lui è venuto a mancare , ma tantissima soddisfazione mi è derivata dall’aver ricevuto i complimenti dal figlio Andrea.

Abbiamo trattato, io e gli altri meravigliosi musicisti che hanno inciso l’album con me, i brani, in maniera rispettosa, senza cambiare mai una nota del tema, lottando contro i “fantasmi” jazz nella mia testa, placando i demoni di Charlie Parker e gli slanci di John Coltrane

Il risultato finale è un disco che mi piace riascoltare, al contrario di quanto mi capita di solito, un album che mi procura un senso di benessere e leggerezza.”

Le colonne sonore di Morricone hanno contribuito a rendere ancora più indimenticabili film grandiosi. C’è qualche film, tra quelli da lui musicati, a cui sei più legato?

“Ricordo ancora quando mi ritrovai nel buio di una sala cinematografia a vedere “C’era una volta in America”, film che mi ha segnato profondamente. Ricordo la fascinazione per quelle immagini di gangsters che, nella mente di un ragazzino, fanno partire mille emozioni, ricordo il ‘ritmo del pedale’ e del susseguirsi delle note che accompagnavano ogni scena. In quel momento, ho realizzato, per la prima volta, anche in maniera inconsapevole, come le musiche di Morricone potessero enfatizzare ogni singola scena. È ‘più’ Ennio Morricone che il Cinema stesso: è straordinario come la sua musica riesca ad arrivare prima ancora dell’immagine.”

Non è la prima volta che suoni in Calabria, le tue impressioni e ricordi particolari?

“Purtroppo, non ci sono state molte occasioni per venire in Calabria, anche se quelle poche volte si sono rivelate proficue e di grande interesse. Poco tempo fa, ho avuto modo di tenere un seminario in un liceo a Cosenza, in cui ho trovato un’organizzazione perfetta ed ho scoperto una realtà giovanile attenta e piena di entusiasmo.

Una Calabria che non conosco bene ma che mi sorprende sempre in positivo e sono davvero molto fiducioso di questo passaggio a Catanzaro. Un luogo in cui ci sono molti appassionati ed anche molti giovani talenti che, speriamo, possano crescere ed esprimersi.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Un nuovo disco in preparazione, quasi un “volume due” di “Morricone Stories”. Si tratta, però, di una scommessa, forse, ancora più forte di quella già fatta ora. Andrò a riproporre, tra i tanti brani della cultura musicale italiana, quelli più difficoltosi da reinterpretare, poiché estremamente popolari e già eseguiti in tante chiavi differenti da numerosi artisti. Brani come “O Sole Mio” o “Volare”, da riprendere in maniera inusuale, “navigandoci dentro” con l’ausilio della mia esperienza. Sarà una grande sorpresa….”

Andrea Scalise

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