A lamentare la carenza di personale non è solo il settore della ristorazione, secondo il noto chef Alessandro Borghese “vittima del reddito di cittadinanza che disincentiva la ricerca del lavoro da parte dei giovani”. Paradossalmente, e contrariamente a quanto si possa lontanamente immaginare, ci sarebbero difficoltà anche a trovare dipendenti nei club del sesso. Insufficienza riconducibile alla gelosia delle mogli e dei fidanzati dei potenziali candidati. E’ quanto sta accadendo a Villach, cittadina austriaca, dove il titolare di un night club, di origini italiane, starebbe cercando baristi, receptionist e cuochi, senza troppa fortuna.
La domanda di lavoro
La domanda di lavoro
Cristiano Fabris, come scrive Il Gazzettino, si è trasferito da quattro anni in Austria, dove la prostituzione è legale. Esattamente dal 2018 dedica la sua attività al rilancio del “centro benessere per uomini”. Ma a mancare all’appello sono, appunto, i dipendenti: “Dopo le chiusure dovute all’emergenza sanitaria e una ristrutturazione complessiva dell’ambiente – spiega – siamo pronti a riaprire il locale a fine maggio. Siamo alla ricerca di 15 persone tra addetti alla reception, baristi e cuochi. I dipendenti assunti per l’apertura sono già 15, ma ci servirebbero dalle 5 alle 7 in più persone per avviare bene le stagione, gli altri verrebbero assunti prima di luglio.
“Un mezzo paradiso”
Siamo in regola con tutto – precisa Fabris – il compenso naturalmente varia in base alle competenze. Si percepiscono 14 mensilità, partendo da 1.500 euro al mese netti. Lo stipendio di un addetto all’ingresso va dai 1.500 ai 1.700 euro, si occupa di dare informazioni telefoniche ai clienti, e dell’accoglienza degli stessi; spiega come funzione l’ingresso, fornisce accappatoio, ciabatte, braccialetto, e incassa il costo delle consumazioni extra. Serve conoscere l’italiano, l’inglese e il tedesco. Per un barista si va dai 1.500 ai 1.600 euro in base all’esperienza e c’è anche un premio-produzione in funzione delle consumazioni e le capacità professionali, per cui con la provvigione si può arrivare a oltre 2000 in modo abbastanza agile. Un cuoco guadagna in media dai 2.000 ai 2.400 euro, per il capo-cucina si arriva a 3.000. Si tratta di contratti da 40 ore settimanali, due giorni liberi alla settimana e un mese di ferie l’anno. Per un dipendente è un mezzo paradiso.
“Un lavoro più che dignitoso”
Ma a mogli e fidanzate non starebbe bene – a quanto pare – che il proprio uomo sia quotidianamente in compagnia di ragazze sexy e attraenti. “Non si trovano dipendenti perché, tra le conseguenze della pandemia, la maggior parte dei cuochi nel frattempo ha cambiato lavoro. Tanti giovani non hanno voglia di lavorare, qualcuno non vuole trasferirsi. Ma ancora c’è chi ha famiglia, per cui la moglie non è d’accordo che si impegni in questo settore. Le donne, inoltre – conclude l’imprenditore -, non accettano di buon grado di lavorare in questo ambiente. Anche nei locali “normali” si fa fatica a trovare dipendenti, figurarsi in un posto come questo, dove sembra che ci sia il demonio mentre offriamo un lavoro più che dignitoso”. (Fonte foto: Il Giornale d’Italia)