Stop chiusura guardie mediche nel Catanzarese, “Unione fa la forza”

Medico aggredito a Catanzaro

«L’unione fa la forza, il che si è visto con l’annunciata sospensione, da parte della struttura commissariale del governo, della delibera con cui la commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro aveva ridotto da 60 a 25 le postazioni dell’ex Guardia medica nel territorio catanzarese».

A seguito del Tavolo istituzionale di oggi, convocato dal commissario ad acta Saverio Cotticelli su iniziativa del Movimento 5 Stelle, lo affermano, in una nota congiunta, i parlamentari Bianca Laura Granato, Wanda Ferro, Giuseppe d’Ippolito, Paolo Parentela e Antonio Viscomi, che assieme alla senatrice Silvia Vono (Italia Viva) hanno raccolto l’appello dei sindaci della provincia di Catanzaro volto a ridiscutere il provvedimento con cui l’Asp catanzarese aveva rivisto al ribasso l’organizzazione delle ex Guardie mediche nel territorio in questione. «Nella settimana nuova ci sarà – precisano i cinque parlamentari, del Movimento 5 Stelle, di Fratelli d’Italia e del Pd – la Conferenza dei sindaci interessati per individuare la nuova strada da intraprendere, sempre nell’interesse delle comunità locali, atteso che la normativa a riguardo vigente, che risale al decreto del commissario ad acta numero 94/2012, non consente di tagliare le postazioni di continuità assistenziale da 60 a 25, prevedendone nel complesso 50 per tutta l’Asp di Catanzaro». «Restiamo convinti – concludono gli stessi parlamentari – che ogni scelta in proposito debba essere concordata con i sindaci coinvolti e che non possa prescindere da due elementi: l’emergenza in atto sul Coronavirus e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, in corso, che deve tenere conto delle specificità dei singoli Comuni e delle peculiarità demografiche e orografiche dell’area catanzarese, sul presupposto che la tutela della salute non può ridursi a numeri e parametri, riguardando persone, la cui dignità non può essere in alcun modo sminuita».

A seguito del Tavolo istituzionale di oggi, convocato dal commissario ad acta Saverio Cotticelli su iniziativa del Movimento 5 Stelle, lo affermano, in una nota congiunta, i parlamentari Bianca Laura Granato, Wanda Ferro, Giuseppe d’Ippolito, Paolo Parentela e Antonio Viscomi, che assieme alla senatrice Silvia Vono (Italia Viva) hanno raccolto l’appello dei sindaci della provincia di Catanzaro volto a ridiscutere il provvedimento con cui l’Asp catanzarese aveva rivisto al ribasso l’organizzazione delle ex Guardie mediche nel territorio in questione. «Nella settimana nuova ci sarà – precisano i cinque parlamentari, del Movimento 5 Stelle, di Fratelli d’Italia e del Pd – la Conferenza dei sindaci interessati per individuare la nuova strada da intraprendere, sempre nell’interesse delle comunità locali, atteso che la normativa a riguardo vigente, che risale al decreto del commissario ad acta numero 94/2012, non consente di tagliare le postazioni di continuità assistenziale da 60 a 25, prevedendone nel complesso 50 per tutta l’Asp di Catanzaro». «Restiamo convinti – concludono gli stessi parlamentari – che ogni scelta in proposito debba essere concordata con i sindaci coinvolti e che non possa prescindere da due elementi: l’emergenza in atto sul Coronavirus e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, in corso, che deve tenere conto delle specificità dei singoli Comuni e delle peculiarità demografiche e orografiche dell’area catanzarese, sul presupposto che la tutela della salute non può ridursi a numeri e parametri, riguardando persone, la cui dignità non può essere in alcun modo sminuita».

La nota di Silvia Vono (Italia Viva)

“Oggi ho condiviso con i sindaci della provincia di Catanzaro la problematica della questione sulle guardie mediche per cui una proposta di delibera commissariale determinava eventualità di tagli sulle postazioni territoriali. L’incontro presso la Sala Oro della Regione Calabria che ha visto il generale Saverio Cotticelli, il commissario Salvatore Gullì, il D.G. Antonio Belcastro e il dott. Maurizio Rocca dell’Asp di Catanzaro, a presiedere il tavolo, pur avendo come oggetto, la questione guardie mediche, è stato allargato alle varie emergenze che da troppo tempo assillano la nostra sanità. Come Italia Viva ho rappresentato le mie perplessità sulla facilità ad addossare ai sindaci responsabilità che non hanno e su cui non sono e non possono essere i soli a decidere. Ho richiamato l’attenzione sulla necessità di coordinamento tra le strutture commissariali, governate da ministeri diversi, e la dirigenza generale del dipartimento salute regionale. Ognuno, per la propria competenza, deve saper gestire le esigenze dei territori e una maggior cautela e consapevolezza dei ruoli è dovuta qualora si tratti della tutela di un diritto fondamentale che è quello alla salute, ad essere curati e ad avere i presidi funzionali sui territori, considerando le particolari condizioni orografiche e anche della realtà demografica della Calabria e del suo entroterra. Ho chiesto, anche in virtù della grave emergenza sanitaria di quest’ultimo periodo, che vi fosse una sospensione dei provvedimenti sulle guardie mediche per chiarire, anche nella conferenza dei sindaci, prevista per il prossimo 4 marzo, i criteri necessari a far sì che il servizio venga garantito e mantenuto laddove vale a svolgere anche una funzione sociale. Criteri che è necessario stabilire al più presto per evitare che alcune situazioni vengano fraintese o gestite in modo disordinato con grave danno all’utenza. Il mio impegno è da tempo sulla questione sanità Calabria per cui ho avuto varie interlocuzioni non solo con i commissari ma anche a livello ministeriale partecipando in ultimo al tavolo agenda di governo 2023 tenutosi lunedì 17 febbraio a palazzo Chigi col presidente Conte e il ministro Speranza a cui ho fatto presente la necessità di un interesse particolare per la situazione sanitaria della nostra Regione. Sempre nell’incontro al tavolo presidenziale, il ministro ha precisato che rivaluterà la funzione delle case della salute e per questo grande attenzione avrò per la casa della salute di Chiaravalle centrale, presidio fondamentale, per cui sono stati appaltati ben 8 milioni di euro ma ad oggi non si riesce a dare avvio alla gara. Parlerò direttamente ad Invitalia che sembra possa essere l’unico ente in grado di assumere determinazioni efficaci per lo sblocco della situazione, sempre con la sicurezza della disponibilità a collaborare del generale Cotticelli e della terna prefettizia. Certamente, in attesa del prossimo incontro, mi confronterò con i sindaci per condividere possibili criteri e soluzioni individuate e da individuare, anche attraverso interlocuzioni con esperti del settore, regione e ministero per dare possibilità ai nostri territori di vivere finalmente con serenità alcune questioni fondamentali per il benessere dei cittadini.” Lo si legge in una nota di Silvia Vono, senatrice di Italia Viva.

Redazione Calabria 7

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