Una Zes (zona economica speciale) per l’area dello Stretto di Messina. La proposta è della Cisl metropolitana di Reggio Calabria. A proporla, in occasione del Consiglio generale del sindacato, al segretaria, Rosy Perrone.
La segretaria generale della Cisl reggina, spiega una nota, ha sottolinesto “i fallimenti della Città Metropolitana, incapace ed inadeguata- ha detto – ad intercettare risoluzioni tangibili ai tanti tormenti del territorio di Reggio Calabria e della sua provincia. Dalla questione Zes, all’ incandescente situazione delle infrastrutture, tra cui Aeroporto Minniti e porto di Gioia Zauro. E poi l’annoso problema dei rifiuti e della depurazione, fortemente collegato ad un mancato sviluppo turistico. Sanità, precari, welfare, edilizia nuova autorità portuale dello Stretto (con l’idea – ha spiegato – di istituire qualora ci fossero le condizioni tecniche, un’area Zes dello Stretto) agricoltura e sviluppo sostenibile”.
La segretaria generale della Cisl reggina, spiega una nota, ha sottolinesto “i fallimenti della Città Metropolitana, incapace ed inadeguata- ha detto – ad intercettare risoluzioni tangibili ai tanti tormenti del territorio di Reggio Calabria e della sua provincia. Dalla questione Zes, all’ incandescente situazione delle infrastrutture, tra cui Aeroporto Minniti e porto di Gioia Zauro. E poi l’annoso problema dei rifiuti e della depurazione, fortemente collegato ad un mancato sviluppo turistico. Sanità, precari, welfare, edilizia nuova autorità portuale dello Stretto (con l’idea – ha spiegato – di istituire qualora ci fossero le condizioni tecniche, un’area Zes dello Stretto) agricoltura e sviluppo sostenibile”.
Rosy Perrone ha ribadito lo spirito che deve contraddistinguere l’impegno sindacale della Cisl Metropolitana: “La nostra organizzazione non deve raccogliere numeri, tessere, deleghe. Ma deve parlare alla comunità e soprattutto alle fasce più deboli che hanno perso la speranza e sono sfiduciate rispetto a tutto ciò che gli sta attorno. Il nostro mandato di rappresentanza deve essere condito di capacità di ascolto ed umanità. Dobbiamo essere custodi e al contempo risolutori dei tormenti di chi ci chiede lo sforzo di costituirci come punto di prossimità. Oggi più che mai, sappiamo quanto sia difficile fare sindacato. Ma questa è la nostra storia. Una storia di battaglie, di tante ferite e poche soddisfazioni. Ma lo abbiamo scelto per accorciare le distanze tra i lavoratori e le loro aspettative. Siamo su un treno che corre ad alta velocità, e a volte non abbiamo gli strumenti adeguati a condurlo. Ma dobbiamo spendere tutto quello che abbiamo in corpo per riuscire ad arginare le criticità che il nostro contesto territoriale presenta. Chi non se la sente…scenda alla prima fermata…perché noi andiamo avanti!”.
Redazione Calabria 7