Nel novembre del 2021, i carabinieri della stazione di Tropea, hanno trovato di M.G. in possesso di un coltello con lama in ferro da 15 centimetri, un’accetta con lama trapezoidale tagliente, un mazzuolo con testa in ferro e manico in legno di 29 centimetri. Oggetti considerati atti ad offendere che sono stati prontamente posti sotto sequestro. Nonostante il titolare nell’immediatezza dell’accertamento giustificasse la presenza di tali arnesi all’interno della propria autovettura, atteso che lo stesso praticasse assiduamente l’attività di pesca subacquea, i militari procedevano ugualmente al sequestro, il quale veniva convalidato dalla Procura di Vibo Valentia e successivamente dal Tribunale del Riesame. Il 22 giugno 2022, la Cassazione Sezione Prima, accogliendo il ricorso proposto dei legali Sandro D’Agostino e Michele Eramo, ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata ed il decreto di sequestro, disponendo così la restituzione dei beni al legittimo proprietario.