“Siamo alla vigilia di una stagione importantissima che può cambiare davvero il destino non solo del Sud, ma del Paese intero, una condizioni paragonabile a quella del 1947, quando il Piano Marshall avviò la ricostruzione”. Lo ha detto la ministra per il Sud, Mara Carfagna, a conclusione dell’iniziativa di confronto “Sud – progetti per ripartire”.
“Il Paese e l’Europa ci guardano – ha aggiunto -, ci guardano il Sud, i cittadini, le imprese che restano nonostante un ambiente troppe volte ostile. Ci guardano le donne del Sud che qui fanno fatica a trovare lavoro, i giovani che spesso devono andare all’estero, le famiglie che in questo ultimo anno di Dad hanno avuto difficoltà a far lavorare con continuità i loro ragazzi”. Il Sud “ci guarda e dobbiamo sentirci questo sguardo addosso perché le scelte che faremo nelle prossime settimane e mesi non saranno meri adempimenti amministrative, ma saremo chiamati a decidere sul destino di 20 milioni di cittadini meridionali che hanno la sensazione che non ce la si può fare, di non contare nulla, di essere condannati a una destino di sottosviluppo. Dobbiamo ribaltare questa sensazione”.
“Il Paese e l’Europa ci guardano – ha aggiunto -, ci guardano il Sud, i cittadini, le imprese che restano nonostante un ambiente troppe volte ostile. Ci guardano le donne del Sud che qui fanno fatica a trovare lavoro, i giovani che spesso devono andare all’estero, le famiglie che in questo ultimo anno di Dad hanno avuto difficoltà a far lavorare con continuità i loro ragazzi”. Il Sud “ci guarda e dobbiamo sentirci questo sguardo addosso perché le scelte che faremo nelle prossime settimane e mesi non saranno meri adempimenti amministrative, ma saremo chiamati a decidere sul destino di 20 milioni di cittadini meridionali che hanno la sensazione che non ce la si può fare, di non contare nulla, di essere condannati a una destino di sottosviluppo. Dobbiamo ribaltare questa sensazione”.
“Diritti, sviluppo e lavoro”
“I tre capisaldi del nostro impegno puntano all’obiettivo di porre le fondamenta di un mezzogiorno dei diritti, dello sviluppo e del lavoro”, ha continuato la Carfagna. “Un mezzogiorno dei diritti – ha spiegato -, perché nascere qui non deve essere considerato un peccato originale da scontare con un minore accesso a servizi essenziali; dello sviluppo, perché dobbiamo creare un ambiente favorevole agli investimenti; del lavoro, perché il Sud è un giacimento di talenti ed energie spesso non valorizzanti e inespressi, a cominciare da quelli giovanili e femminili. Siamo consapevoli del ruolo storico che occorre svolgere. L’ascolto del mezzogiorno è appena iniziato, ci siamo messi in cammino e dobbiamo proseguire insieme”.