«A causa di un bug informatico, denunciato ma irrisolto da mesi, tante aziende del Sud Italia non stanno potendo accedere al credito di imposta 2019: rischiano di saltare, così, investimenti fondamentali per il mezzogiorno», a denunciarlo è il Parlamentare Europeo Andrea Caroppo (Lega), eletto nella circoscrizione Sud. «Decine di aziende che negli ultimi mesi hanno fatto istanza per il “Credito di Imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno” (L. 208/15), anziché comunicazione dell’esito della domanda, stanno ricevendo dal servizio Entratel di Agenzia delle Entrate una nota telematica che comunica che “sono in corso verifiche previste dal D. Lgs. 159/11” ovvero relative ai c.d. requisiti antimafia.
Eppure, i certificati antimafia di molte di queste aziende sono già inseriti nella Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (BDNA) sicché la stessa verifica da parte della PA dovrebbe essere sostanzialmente istantanea. Si scopre, così, che tutte le istanze sono bloccate da mesi ad una fase antecedente all’avvio della verifica in quanto risultano erroneamente prive di anagrafe tributaria a causa di un disservizio informatico. Queste aziende rischiano così di perdere la possibilità di accesso alla misura per la quale gli investimenti devono essere chiusi entro il 31/12. Mi auguro che il Governo intervenga immediatamente, mettendo fine a un disservizio inaccettabile che mette a rischio una serie di investimenti indispensabili per lo sviluppo del Mezzogiorno»
Eppure, i certificati antimafia di molte di queste aziende sono già inseriti nella Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (BDNA) sicché la stessa verifica da parte della PA dovrebbe essere sostanzialmente istantanea. Si scopre, così, che tutte le istanze sono bloccate da mesi ad una fase antecedente all’avvio della verifica in quanto risultano erroneamente prive di anagrafe tributaria a causa di un disservizio informatico. Queste aziende rischiano così di perdere la possibilità di accesso alla misura per la quale gli investimenti devono essere chiusi entro il 31/12. Mi auguro che il Governo intervenga immediatamente, mettendo fine a un disservizio inaccettabile che mette a rischio una serie di investimenti indispensabili per lo sviluppo del Mezzogiorno»