di Nico De Luca – La tragica fine di un agente della Polizia Penitenziaria, suicidatosi venerdì pomeriggio nella sua abitazione di Catanzaro Lido, ha stimolato le reazioni di alcuni sindacati.
La segretaria generale aggiunta della CISL FNS Calabria, Emanuela Elia ha detto che “sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti alla polizia penitenziaria. Non sappiamo – aggiunge – se vi siano correlazioni con il lavoro svolto. Ma è luogo comune pensare che lo stress lavorativo sia prerogativa solamente delle persone “deboli e indifese”, mentre colpisce anche le “cosiddette professioni d’aiuto”, dove gli operatori sono costantemente esposti a situazioni di stress.
La segretaria generale aggiunta della CISL FNS Calabria, Emanuela Elia ha detto che “sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti alla polizia penitenziaria. Non sappiamo – aggiunge – se vi siano correlazioni con il lavoro svolto. Ma è luogo comune pensare che lo stress lavorativo sia prerogativa solamente delle persone “deboli e indifese”, mentre colpisce anche le “cosiddette professioni d’aiuto”, dove gli operatori sono costantemente esposti a situazioni di stress.
Il riferimento è, ad esempio, a tutti coloro che nell’ ambito dell’Amministrazione di appartenenza spesso si trovano soli, demotivati e sottoposti ad innumerevoli rischi, è proprio quello che sta succedendo attualmente al penitenziario. L’amministrazione non può continuare a tergiversare su questa drammatica realtà –conclude Elia – servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio.”
Sull’argomento si è espresso anche il Sinappe, tramite una nota firmata dal coordinatore nazionale per la giustizia minorile Pasquale Baiano e da Roberto Magro, segretario regionale Calabria. “Ancora una volta un poliziotto penitenziario si toglie la vita: è l’ennesima di una silenziosa e assurda strage esponenziale – affermano i due sindacalisti esprimendo piena solidarietà alla famiglia del collega.
Un gesto inspiegabile che merita solo rispettoso silenzio e seria riflessione per un uomo, un padre, un poliziotto che lascia una moglie ed una figlia. Quanto sta accadendo è una vera e propria strage- concludono Baiano e Magro – che da tempo denunciamo a gran voce su vari fronti. Serve una mobilitazione in tutto il Paese e non dobbiamo rimanere spettatori di questi episodi che ci lasciano amarezza e rabbia”.
redazione Calabria7