Sulla sanità l’unica opposizione a Occhiuto per ora arriva da Forza Italia

Il catanzarese Talerico chiama “alle armi” gli avvocati contro lo stop ai pignoramenti. E aggiunge: “A rischio cure mediche fuori regione per i meno abbienti”
Politiche 2022 Mangialavori

L’apprezzamento per il nuovo corso della sanità, con il ritorno del settore nelle mani di chi è stato eletto dai cittadini, non è unanime. È la democrazia, certo, ma forse ci si aspettava che le recenti modifiche apportate in Senato al decreto Calabria (LEGGI QUI), che hanno plasmato la gestione futura della sanità sulle istanze portate avanti da Roberto Occhiuto, incontrassero magari qualche critica da parte dell’opposizione. L’unica voce fuori dal coro arriva invece da dentro Forza Italia, circostanza resa ancora più singolare dal fatto che l’emendamento che ha riscritto le regole per la sanità calabrese è stato presentato proprio dal coordinatore regionale azzurro, Giuseppe Mangialavori, e dai colleghi Fulvia Caligiuri e Marco Siclari.

La guerra interna a Forza Italia

La guerra interna a Forza Italia

Nelle stesse ore in cui Occhiuto portava il subcommissario/colonnello Maurizio Bortoletti nella conferenza dei capigruppo in consiglio regionale (LEGGI QUI), a lanciare un paio di siluri contro le innovazioni apportate sull’asse Mangialavori-Occhiuto è stato infatti il primo dei non eletti di Forza Italia nel collegio Centro. Non è un caso, evidentemente, che si tratti di Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro che ha già avviato una battaglia legale per contestare il seggio da consigliere regionale conquistato dal “mangialavoriano” Michele Comito. Talerico però va oltre e in questo caso lancia una vera e propria “chiamata alle armi” coinvolgendo “l’Avvocatura calabrese” nella sua presa di posizione.

Avvocati in trincea contro il blocco dei pignoramenti

Nel mirino c’è il blocco dei pignoramenti nei confronti di Asp e Ao che, secondo il legale catanzarese, “non sarebbe solo anticostituzionale (già pende questione analoga presso la Corte Costituzionale), ma sarebbe un disastro economico per moltissime imprese e soggetti privati che a diverso titolo vantano già da anni crediti ingenti dalle strutture sanitarie calabresi”. Anche coloro che hanno diritto al risarcimento del danno, secondo Talerico, dovrebbero “attendere sino al 2026 per poter avere quanto loro spetti, dopo aver atteso già anche 10/15 anni per i vari giudizi civili”. Quindi il monito: “L’Avvocatura calabrese intraprenderà ogni iniziativa utile per impedire che tutto ciò avvenga!”.

“A rischio le cure mediche per i non abbienti”

L’altra questione riguarda lo stop ai pagamenti alle altre Regioni per la mobilità passiva: per il 2022 sarà infatti escluso il computo delle somme dovute dalla Regione Calabria in base al saldo della mobilità sanitaria interregionale e ciò, secondo Talerico, metterebbe “a rischio le cure mediche fuori regione per i non abbienti”. Con questa previsione normativa, insomma, “potrebbe essere impedita la possibilità di curarsi fuori Regione specie per quelle persone che non ne avranno le risorse economiche (giusto il blocco dei rimborsi)”. Lo stop ai pagamenti per la mobilità passiva secondo l’avvocato “vuol dire negazione del diritto del cittadino ad ottenere cure mediche, a carico del proprio sistema sanitario, anche in un luogo diverso da quello di residenza”. I cittadini calabresi, “specie quelli che non possono sostenere i costi legati alla propria malattia”, rischierebbero insomma “di non potersi più curare fuori Regione sol perché incapaci di far fronte a tutte le spese necessarie”.

s. pel.

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