di Nico De Luca – Tra i volti nuovissimi del Consiglio comunale di Catanzaro delle surroghe c’è quello dell’ ingegnere Anas Vincenzo De Sarro. Un nome che richiama la città consorella di Lamezia Terme, ma anche l’apice accademico dell’Università Magna Graecia. Per il 59enne professionista, nato in realtà a Messina, primo non eletto nella lista di CambiaVento inizia un periodo della vita nuovo e forse neppure preventivato.
“In effetti non pensavo di poter entrare nel Consiglio comunale di Catanzaro con i miei 158 voti. Ma ora che ci sono non voglio fare da spettatore ma esercitare una funzione attiva”
“In effetti non pensavo di poter entrare nel Consiglio comunale di Catanzaro con i miei 158 voti. Ma ora che ci sono non voglio fare da spettatore ma esercitare una funzione attiva”
In che senso? Continuando l’opposizione assoluta e dura?
“Ne abbiamo già parlato all’interno del Movimento che ho scelto per fare qualcosa di buono in favore della collettività. Io penso che il compito di un consigliere comunale di tipo propositivo. Da tempo la Politica ha perso di vista tre componenti indispensabili come il buon senso, il rispetto e la progettualità. Perseguendo questi si ‘distrugge’ automaticamente quello che non va!
Del resto non è facile subentrare ad un ex candidato sindaco.
” Il professore è il nostro punto di riferimento. Del resto per amministrare occorre conoscere bene il territorio, non basta dire che le cose non vanno bene, dobbiamo proporre idee per migliorare le cose! Il vento si cambia quando capiamo che non solo l’amministrazione pubblica ma anche gli altri settori della vita sociale sono farraginosi. La burocrazia complica tutto. Se nove opere su dieci si iniziano e non si completano la colpa allora non può essere solo delle persone ma del sistema”
Ma la situazione al comune di Catanzaro è davvero così anomala osservandola da new entry?
“Secondo me a tratti ci sono esagerazioni. Questa vicenda che sarà pure importantissima per vari motivi. Però non dimentichiamo alcuni dati: anzitutto che tali fatti non sono eccezionali ma saranno figli di una consuetudine, quindi verificatisi come ‘normalita’ anche in precedenti consiliature; ma anche del tentativo di alcuni che approfittano della situazione per emergere dalla mediocrità.
Avrebbe già qualche contromisura da proporre?
“Semplici regole improntate a quelle dette prima. Il problema sono le commissioni? Riduciamo i tempi di ogni incontro, fissiamo gli orari e soprattutto chiudiamo i cellulari in modo che il lavoro sia concentrato in un lasso di tempo stabilito, senza divagazioni di sorta”
Leviamoci un sassolino di carattere campanilistico, quello che si pensa ma a volte non si dice. Un lametino nel consiglio comunale di Catanzaro è un ‘paradosso’ o un segno dei tempi che cambiano?
“Spero proprio la seconda che ha detto. L’ unità dà forza, come dicevano i latini: se non si procede così i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E poi a Catanzaro io devo le cose più belle della mia vita, mia moglie (non voleva che mi candidassi…) ed i miei tre figli”.
A proposito dei giovani il consiglio comunale ha una buona media anagrafica
“E’ fondamentale rifare innamorare i giovani della politica. L’amore, in senso lato, cambia le persone e cambia il mondo. Quando i giovani ricominceranno ad avvicinarsi con fiducia all’amministrazione della propria città potremo ricominciare a sperare”
Un ultimo passaggio di carattere familistico: teme un po’ l’ombra del suo ‘magnifico’ fratello (Giovambattista, Rettore della Università Magna Graecia ndr) ?
“Non lo temo ma mi dispiacerebbe molto in effetti. Ho massimo rispetto per ogni professione dalla più umile a quella più dotta. Spero di dimostrare presto la mia personalità”
redazione Calabria7