“Nessuna opera subirà cancellazioni o diminuzioni finanziarie. Non al Nord e neppure al Sud dove, contrariamente alle fake news messe in circolazione, tutto procede come da cronoprogramma”. Risponde così il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, alle pressanti polemiche che nelle ultime ore stanno interessando il ministro leghista Matteo Salvini, accusato di star tagliando i fondi per le infrastrutture del Sud a favore di quelle del Nord, e a quanti hanno puntato il dito proprio contro lo stesso Mancuso. “Si sta mettendo mano ad infrastrutture ferme da decenni e l’impegno per il Ponte dello Stretto è ormai uscito dalle nebbie in cui era stato cacciato, per diventare un progetto concreto e reale. Il Governo e il ministro Salvini – afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – stanno ridando al Paese e soprattutto al Sud il diritto al futuro che finora gli era stato negato”.
Secondo Mancuso le notizie sui tagli sarebbero “bufale”
Secondo Mancuso le notizie sui tagli sarebbero “bufale”
Occorre però fare attenzione alle ‘bufale’ propalate, anche perché sui territori c’è sempre chi, per emulazione o confusione mentale, è pronto a fomentare il linguaggio dell’odio e dell’intolleranza. E si lascia andare a battute indegne di un Paese civile e irrispettose della volontà dell’elettorato. Penso – sottolinea il presidente Mancuso – ai due consiglieri comunali di Catanzaro, Palaia e Buccolieri che, partendo dalla ‘bufala’ della decurtazione dei finanziamenti al Sud, definiscono la Lega una vergogna. A prescindere dal merito della questione, ai due esemplari del neotrasformismo catanzarese (proprio di recente il sindaco della città ha mutato il Dna della sua maggioranza includendo elementi di centro e transfughi del centrodestra) occorrerebbe impartire qualche basilare lezione di democrazia. Tra l’altro ricordando ai due smemorati (e all’eventuale mandante) che senza l’apporto, finanziario e di idee della Regione, del sottoscritto e dunque della Lega, dopo un anno di fallimentare governo del capoluogo della Calabria, la città sarebbe totalmente allo sbando”.