Tallini e l’inchiesta sui rom di Catanzaro: “Il mio consenso sempre libero e pulito”

"Mai e poi mai ho chiesto consensi a soggetti che hanno fatto del voto un mercimonio da vendere al migliore offerente" ha precisato Tallini
tallini rom catanzaro

“Apprendo con stupore che, pur non comparendo il mio nome tra gli indagati nella recente indagine della magistratura, appare ugualmente alla stessa stregua di chi invece avrebbe commesso presunti e gravi reati”. Così Domenico Tallini in merito all’inchiesta della Dda di Catanzaro contro la comunità rom, attiva nella zona sud della città (LEGGI QUI). “Anche se è stato puntualizzato che il mio nome non risulta tra gli indagati – prosegue Tallini – non poca confusione ha generato tra i lettori tale modalità di informazione”. “Perplessità”, queste, “alimentate dal fatto che non è stato seguito un criterio oggettivo in quanto i nomi di altri politici di cui si parla e che come me non sono indagati, non sono citati nel servizio al pari del mio. Spero in futuro di farmene una ragione plausibile”.

“Ho sempre cercato un consenso libero e pulito”

“Ho sempre cercato un consenso libero e pulito”

Intanto, però, Tallini coglie l’occasione per “puntualizzare alcune questioni che, come politico ormai fuori da ruoli istituzionali, mi stanno molto a cuore. Durante la mia lunga esperienza politica(la mia prima candidatura al comune risale al lontano 1980) – afferma Tallini – ho avuto l’opportunità di sottopormi al giudizio degli elettori in tantissime competizioni elettorali. Mi preme puntualizzare che in tutte le numerosissime competizioni elettorali ho sempre cercato il consenso libero pulito e convinto e senza condizionamenti di sorta che mi ha consentito di onorare i mandati istituzionali, molte volte espletati dalla opposizione, con battaglie finalizzate ai principi di trasparenza, giustizia sociale e buona amministrazione. Criteri che sono rimasti saldi, anzi rafforzati, in tutta la mia esperienza politica”.

“Miei consensi mai frutto di mercimonio”

Tallini chiarisce, altresì, che “mai e poi mai la mia attività politica è stata inquinata da un consenso elettorale che non fosse espresso libero pulito e trasparente. Mai e poi mai ho chiesto consensi a soggetti che hanno fatto del voto un mercimonio da vendere al migliore offerente. Mai e poi mai ci potrà essere qualcuno che possa affermare che i miei consensi fossero il frutto di mercimonio con soggetti che nella vita hanno deciso di stare nella illegalità. I miei consensi frutto di sacrifici e di battaglie politiche difficili non possono essere confusi per leggerezza di valutazioni di linee redazionali”.

“Per questi principi e per il rispetto a tutti gli elettori che in varie occasioni mi hanno onorato di larghi consensi – conclude Tallini – devo senza senza timore di smentita solennemente affermare ‘di non aver mai chiesto voti neanche con formule lecite, a categorie di persone dediti in gran parte al crimine come nel tempo abbiamo dovuto prendere atto a nostre spese da amministratori o da semplici cittadini, a proposito dell’attività illecita praticata dalla comunità nomade sul nostro territorio'”.

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