Tangenti e falsi in Motorizzazione, chiesto il processo per 72 persone: ci sono anche calabresi

A dicembre in aula funzionari dell’ente, tecnici, agenzie e imprenditori
hashish marijuana proiettile catanzarese

La Motorizzazione di Ferrara era diventata il riferimento per le revisioni truccate con richieste da mezza Italia, da parte dipiccoli imprenditori, camionisti, padroncini e semplici automobilisti, per eseguire revisioni. Nel dettaglio, pagando i funzionari e gli intermediari, si rivolgevano agli uffici ferraresi – tramite titolari di agenzie di auto-pratiche compiacenti – poiché due funzionari pubblici chiudevano gli occhi incassando piccole tangenti dai 100 ai 250 euro. Adesso, dopo aver messo in fila 235 indagati, eseguito 174 interrogatori e trascritto a registro 320 tipi di reati contestati a vario titolo, con le prime tranche d’inchiesta già concluse ( 36 patteggiamenti per pene da pochi mesi fino a quasi 4 anni e oltre 120 archiviazioni) la Procura di Ferrara ha chiesto il rinvio a giudizio per 72 imputati, appunto di mezza Italia: Ferrara, Bologna, Modena, Ravenna, Rovigo, Salerno, Agrigento, Trapani, Reggio Calabria, Venezia, Verona, Taranto, per citarne alcuni.

A questi 72 imputati si è arrivati dopo una selezione operata dal Pm, Andrea Maggioni e dagli ispettori di Polizia e Guardia di finanza, che avrà la sua prima verifica all’udienza fissata il 1 dicembre, davanti al giudice Danilo Russo con la richiesta di rinvio a giudizio. Tra gli imputati maggiori Cesare Franchi, ingegnere della Motorizzazione di Ferrara, 107 capi di imputazione contestati, “pentito” dell’inchiesta che ha collaborato a ricostruire i meccanismi dell’attività illegale. Poi l’altro suo collega, Edoardo Caselli, funzionario della motorizzazione e Alessandro Barca, intermediario, titolare di agenzia del Ferrarese cui si rivolgevano tutti ben sapendo dei suoi rapporti privilegiati coi funzionari prezzolati della Motorizzazione. Il giro di illegalità era davvero macroscopico, tanto che dopo il blitz e gli arresti di Polstrada e Finanza scattarono i sequestri dei libretti di circolazione di camion, rimorchi, furgoni e mezzi: in tutta Italia furono fermati 358 mezzi pesanti non in regola con le revisioni, poiché ritenuti pericolosi. I sequestri poi rientrarono, tutti i mezzi furono messi in regola con nuove revisioni straordinarie, senza il trucco.

A questi 72 imputati si è arrivati dopo una selezione operata dal Pm, Andrea Maggioni e dagli ispettori di Polizia e Guardia di finanza, che avrà la sua prima verifica all’udienza fissata il 1 dicembre, davanti al giudice Danilo Russo con la richiesta di rinvio a giudizio. Tra gli imputati maggiori Cesare Franchi, ingegnere della Motorizzazione di Ferrara, 107 capi di imputazione contestati, “pentito” dell’inchiesta che ha collaborato a ricostruire i meccanismi dell’attività illegale. Poi l’altro suo collega, Edoardo Caselli, funzionario della motorizzazione e Alessandro Barca, intermediario, titolare di agenzia del Ferrarese cui si rivolgevano tutti ben sapendo dei suoi rapporti privilegiati coi funzionari prezzolati della Motorizzazione. Il giro di illegalità era davvero macroscopico, tanto che dopo il blitz e gli arresti di Polstrada e Finanza scattarono i sequestri dei libretti di circolazione di camion, rimorchi, furgoni e mezzi: in tutta Italia furono fermati 358 mezzi pesanti non in regola con le revisioni, poiché ritenuti pericolosi. I sequestri poi rientrarono, tutti i mezzi furono messi in regola con nuove revisioni straordinarie, senza il trucco.

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