Tar boccia ordinanza Regione, le reazioni del mondo politico (2)

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Tar Calabria: Falcomatà, fermata evidente strategia politica

“Il nostro obiettivo è quello di superare questa emergenza e ripartire subito, gradualmente e in sicurezza. L’ordinanza regionale, illegittima illogica e irresponsabile, rischiava di mandare all’aria tutto ciò che i Calabresi sono riusciti a fare fino ad oggi, rispettando le regole con grande senso di resposabilità e consentendo alla nostra regione di rimanere tra le meno colpite in Italia dall’emergenza sanitaria”. È quanto dichiara il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, commentando la decisione del Tar di sospendere l’ordinanza regionale emanata dalla Governatrice Jole Santelli.  “Oggi la sentenza del Tar di fatto certifica l’illegittimità e l’inopportunità dell’assurdo provvedimento adottato dalla Regione Calabria. Un’ordinanza – aggiunge Falcomatà – alla quale negli ultimi giorni si erano opposti l’ordine dei medici, la task force degli esperti medici nominati dalla stessa Regione, l’Anci territoriale e nazionale insieme alla stragrande maggioranza dei sindaci calabresi, il Governo che aveva chiesto che venisse modificata ricevendo il benservito dalla Governatrice, ma soprattutto gli stessi operatori economici e i cittadini cui il provvedimento era diretto”. “È chiaro che non si tratta di una normale vicenda amministrativa – sottolinea il sindaco – ma di una questione che ha messo gravemente a rischio la salute dei calabresi e che quindi non poteva passare in cavalleria. Da parte nostra abbiamo immediatamente posto un argine a questo scempio disponendo un’ordinanza che superasse le novità introdotte dalla Regione quasi nottetempo, alla vigilia di una data sensibile come l’1 maggio, allineandoci con le disposizioni del Governo sostenute da serie valutazioni scientifiche e mettendo al riparo dai rischi i nostri concittadini. Allo stesso tempo abbiamo ritenuto di costituirci in giudizio per accertare se l’ordinanza potesse produrre danni al nostro territorio, cosa effettivamente verificata dal Tar che oggi fortunatamente ha messo la parola fine su una vicenda che ci saremmo volentieri risparmiati. Noi in questa fase – conclude Falcomatà – abbiamo l’esigenza di tutelare due priorità assolute: la salute dei cittadini ed il loro diritto al lavoro. Riaprire si quindi, ma in sicurezza, rispettando le norme ed i protocolli e procedendo in maniera graduale e condivisa, senza strattoni, ancor più quando questi provengono da una chiara ed evidente strategia nazionale di polemica politica, che, seppur legittima, non può e non deve mai prevalere sugli interessi del territorio, specialmente su temi delicati come quello della salute dei cittadini”.

“Il nostro obiettivo è quello di superare questa emergenza e ripartire subito, gradualmente e in sicurezza. L’ordinanza regionale, illegittima illogica e irresponsabile, rischiava di mandare all’aria tutto ciò che i Calabresi sono riusciti a fare fino ad oggi, rispettando le regole con grande senso di resposabilità e consentendo alla nostra regione di rimanere tra le meno colpite in Italia dall’emergenza sanitaria”. È quanto dichiara il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, commentando la decisione del Tar di sospendere l’ordinanza regionale emanata dalla Governatrice Jole Santelli.  “Oggi la sentenza del Tar di fatto certifica l’illegittimità e l’inopportunità dell’assurdo provvedimento adottato dalla Regione Calabria. Un’ordinanza – aggiunge Falcomatà – alla quale negli ultimi giorni si erano opposti l’ordine dei medici, la task force degli esperti medici nominati dalla stessa Regione, l’Anci territoriale e nazionale insieme alla stragrande maggioranza dei sindaci calabresi, il Governo che aveva chiesto che venisse modificata ricevendo il benservito dalla Governatrice, ma soprattutto gli stessi operatori economici e i cittadini cui il provvedimento era diretto”. “È chiaro che non si tratta di una normale vicenda amministrativa – sottolinea il sindaco – ma di una questione che ha messo gravemente a rischio la salute dei calabresi e che quindi non poteva passare in cavalleria. Da parte nostra abbiamo immediatamente posto un argine a questo scempio disponendo un’ordinanza che superasse le novità introdotte dalla Regione quasi nottetempo, alla vigilia di una data sensibile come l’1 maggio, allineandoci con le disposizioni del Governo sostenute da serie valutazioni scientifiche e mettendo al riparo dai rischi i nostri concittadini. Allo stesso tempo abbiamo ritenuto di costituirci in giudizio per accertare se l’ordinanza potesse produrre danni al nostro territorio, cosa effettivamente verificata dal Tar che oggi fortunatamente ha messo la parola fine su una vicenda che ci saremmo volentieri risparmiati. Noi in questa fase – conclude Falcomatà – abbiamo l’esigenza di tutelare due priorità assolute: la salute dei cittadini ed il loro diritto al lavoro. Riaprire si quindi, ma in sicurezza, rispettando le norme ed i protocolli e procedendo in maniera graduale e condivisa, senza strattoni, ancor più quando questi provengono da una chiara ed evidente strategia nazionale di polemica politica, che, seppur legittima, non può e non deve mai prevalere sugli interessi del territorio, specialmente su temi delicati come quello della salute dei cittadini”.

Tar Calabria: Caputo, sentenza superata da realtà

“La sentenza del Tar è superata dalla realtà che stiamo vivendo”. Così il consigliere regionale di “Jole Santelli Presidente”, Pierluigi Caputo, commenta la sentenza del Tar che ha annullato l’ordinanza 37 del presidente della Regione Calabria. “Bar e ristoranti che hanno aperto in questa settimana – rileva Caputo – lo hanno fatto adottando tutte le precauzioni prescritte nell’ordinanza del presidente Jole Santelli e indicate dal governo. Adesso dovremo dire loro che ci sarà da pazientare ancora qualche giorno e il tutto perché si è innescata una guerra tra Regioni e Governo. Rispettiamo la decisione del Tar – spiega il consigliere regionale di ‘Jsp’ – ma è opportuno che si facciano delle differenze tra regioni che ancora oggi vivono l’incubo dell’infezione da Coronavirus e chi come la Calabria grazie all’impegno dei calabresi e alle misure di contenimento disposte dal presidente e dalla Giunta regionale è riuscita a contenere il propagarsi dell’epidemia”. Secondo Caputo “molti governatori stanno predisponendo piani differenziati di ripresa. se abbiamo anticipato il Governo lo abbiamo fatto nell’interesse esclusivo di chi vive in Calabria e di chi ha deciso di rimanere e investire qui proprie risorse. In questa direzione si inserisce ‘Riparti Calabria’ e in questa direzione si inseriranno anche tantissime iniziative alle quali stiamo lavorando per fare in modo da superare la crisi economica ed evitare che mieta più vittime della crisi sanitaria”.

Tar Calabria: De Caprio, sentenza lede autonomia popolo

“L’autoritarismo uccide la democrazia e il diritto all’autodeterminazione. Il popolo si ama, non si domina. E’ solo oppressione”. Così su Twitter il colonnello Sergio De Caprio, attuale assessore regionale all’Ambiente della Calabria, “a commento della scelta ‘politica’ del governo nazionale di impugnare l’ordinanza del governatore Jole Santelli ricorrendo al Tar, il cui pronunciamento – si legge sempre in una nota – ha portato oggi a una grave lesione dell’autonomia decisionale del popolo calabrese, del suo coraggio, della sua determinazione ad andare avanti ben saldo sulle proprie gambe”.     “Ma il Sud ha imparato da tempo a parlare con voce propria e continuerà a farlo, la Calabria continuerà a farlo, nella cornice della legge, certo, rispettando le istituzioni, ma non dimenticando il suono della sua voce libera”, conclude.

Tar Calabria: solidarietà Bardi (Basilicata) a Santelli

“Le sentenze, mi hanno insegnato, non si discutono. Ma eventualmente si impugnano, alla Santelli la mia solidarietà”. Così, in una nota,  il governatore della Basilicata Vito Bardi in merito alla sentenza del Tar sull’ordinanza della Presidente Santelli. “Rimane però il dato politico – prosegue Bardi – di una ridiscussione che dovremo necessariamente fare in sede di conferenza Stato – Regioni e che fa seguito alla lettera che i governatori del centro hanno inviato alcuni giorni fa al presidente del Consiglio e al capo dello Stato proprio sul tema della compressione delle guarentigie costituzionali che la nostra carta affida proprio al sistema delle autonomie regionali”.

Tar Calabria, Talarico: “Non cancella errori del governo”

“La sentenza del Tar non può di certo fare gioire un Governo nazionale che fin qui ha commesso tantissimi errori, esasperando i rapporti con le Regioni”. Commenta così il provvedimento del giudice amministrativo l’assessore regionale al bilancio Francesco Talarico che ribadisce il sostegno alla linea politica adottata dal presidente della giunta Jole Santelli.“La Calabria – dice ancora Talarico – grazie anche alle scelte della governatrice Jole Santelli è riuscita a contenere il contagio da Covid-19 ed è pronta alla ripartenza già da qualche tempo, così come lo sono altre Regioni italiane, soprattutto nel Mezzogiorno. Da qui la necessità di accelerare alcune aperture per non compromettere il futuro dell’economia regionale già molto fragile.Il Governo, dunque, avrebbe dovuto elaborare una fase due non univoca sul tutto il territorio nazionale ma diversificata, consentendo alle Regioni, in relazione al numero dei contagi, di poter adottare provvedimenti in base alla situazione reale.Un chiaro errore del Governo Conte, che con tali decisioni calpesta le autonomie regionali ignorando le esigenze dei territori imponendo le proprie decisioni per ragioni meramente politiche, vista la preannunciata riapertura nei prossimi giorni.Nel merito poi – prosegue l’assessore al bilancio – l’ordinanza del presidente della giunta non ha fatto altro che concedere qualche spiraglio in più ai piccoli imprenditori calabresi, titolari di bar e ristoranti, per ricominciare a lavorare e non compromettere ulteriormente le proprie attività.Dei piccoli segnali di apertura, pienamente giustificati dal numero basso di contagiati in Calabria, rispondenti alle richieste provenienti dalle categorie produttive e che ben contemperava la tutela della salute pubblica con il diritto al lavoro.Un provvedimento – conclude l’assessore Talarico – che ben si era inserito nelle misure adottate dalla giunta e contenute nel bilancio regionale, approvato sul finire del mese di aprile, per dare sostegno alle imprese, ai professionisti e alle famiglie calabresi. Un percorso che in ogni caso, aldilà della sentenza del TAR, dovrà proseguire con impegno nelle prossime settimane”.

L’annullamento dell’ordinanza della Santelli, c’era da aspettarselo, dà ragione al ricorso del Governo che l’ha impugnata. Questa è un’evidente sconfitta politica a cui la Regione non potrà sottrarsi ma è anche, purtroppo, una brutta figura per i calabresi rappresentati da questa presidentessa troppo avventata in un periodo estremamente delicato per il paese.Del resto non si può pensare di redigere un’ordinanza nottetempo e renderla efficace nel giro di poche ore, oltretutto spiazzando letteralmente gli stessi operatori commerciali che avrebbero dovuto adeguarsi immediatamente. È indubbio che la Santelli abbia preso decisioni molto importanti a cuor leggero, mettendo alle strette coloro che lavorano nei settori interessati dall’ordinanza e senza che questi abbiano neppure il tempo materiale per organizzarsi adeguatamente. E non dimentichiamo la cosa più importante: la pandemia non è ancora cessata e pertanto il principio da cui scaturisce l’ordinanza non può andare in contrasto con le altre ordinanze della stessa Regione Calabria, che sono paradossalmente stringenti rispetto a quest’ultima (che, ricordiamo, è stata appena annullata). Consigliamo alla Santelli di fare pace con sé stessa mantenendosi almeno coerente con le sue stesse scelte. Come Meetup congiunti osserviamo come la quasi totalità dei sindaci calabresi abbia prontamente emanato decreti locali in antitesi all’ordinanza regionale. Questa pagliacciata fa il paio con la recente dichiarazione della Santelli che i calabresi sono dispensati dall’utilizzo delle mascherine solo perché la regione non può farsene interamente carico. Avremmo invece apprezzato che, seguendo l’esempio dei nostri rappresentanti, tutta la giunta regionale si fosse tagliata lo stipendio destinando quei fondi all’acquisto delle mascherine.

È del tutto chiaro come l’azione messa in campo dalla governatrice abbia avuto una valenza politica strumentale che – tendenzialmente – mirava ad accattivarsi le simpatie dei comparti ancora chiusi e per i quali il governo aveva già stabilito a suo tempo un’apertura del tutto graduale, proprio al fine di tutelare la salute e la sicurezza di tutti i cittadini ed in primis pure di chi lavora in questo settore. La Santelli “Speedy Gonzales” – messa all’angolo da una sentenza lapidaria – avrebbe dovuto essere più coscienziosa e meno presuntuosa. Essere presidentessa di una regione particolarmente sofferente non vuol dire sentirsi al di sopra di tutto e di tutti, governo compreso! Che fosse un’ordinanza priva di senso giuridico era evidente, ma la giunta Santelli in salsa leghista, ha voluto forzare la mano. Il risultato è stata una figuraccia nazionale imbarazzante. Ci auguriamo che la lezione le sia servita, noi calabresi siamo stanchi di assistere a teatrini che alla fine ci penalizzano. Ebbene se ne faccia una ragione, cara Santelli, di mezzo c’è innanzitutto la salute dei cittadini e lo hanno affermato i primi cittadini dei diversi comuni delle nostre province che hanno ritenuto giusto e sacrosanto andare cauti per tutelare i calabresi. L’ansia di portare a casa ad ogni costo un risultato tangibile dal punto di vista politico è un chiaro atteggiamento autoritario più che autorevole. Ancora più sconcertante è la reazione della governatrice alla notizia della sentenza del tar: la definisce una “vittoria di Pirro” per il governo. Stupisce che la Santelli, famosa per la figuraccia memorabile occorsa durante una intervista delle Iene (non sapeva cosa fosse l’ISIS…), citi addirittura il re dell’Epiro e, al contempo, ci indigna profondamente perché la guerra da combattere non è certo tra la regione Calabria e il governo, ma contro il Covid-19 e dobbiamo farlo uniti. Ed infatti il governo replica «Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano. E questo deve valere per ognuno di noi» ma, purtroppo, in Calabria sembra di essere in uno stato a parte, dove le sentenze e le leggi si applicano solo se convengono a chi governa la regione. E se questi sono i presupposti la Calabria più che fare passi avanti ne farà parecchi indietro, giacché queste ne son le premesse, ahinoi! Per contro vorremmo sperare in un bagno d’umiltà da parte della Santelli che, avendo palesemente sbagliato, dovrebbe ascoltare chi sta gestendo questa emergenza come un buon padre di famiglia, senza speculazioni o interessi politici. Noi non siamo delle cavie, la Santelli faccia il mea culpa e chieda umilmente scusa ai calabresi e al governo Conte. Lo scrivono I “Meetup congiunti della Calabria” con  Meetup Reggio 5 Stelle, Meetup Magna Grecia 5 Stelle, Meetup Istmo 5 Stelle – Girifalco Meetup Catanzaro Meetup Vibonesi in Movimento Meetup 5 Stelle Pizzo Meetup Squillace.
Redazione Calabria 7

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