“Non è una novità che le Amministrazioni di centrosinistra, al fine di mascherare le loro incapacità in termini di gestione delle risorse economiche, tentino di risolvere i problemi con continue vessazioni ai cittadini”. Ad affermarlo in una nota stampa sono i consiglieri comunali Alessandra Lobello e Marco Polimeni. “E’ successo recentemente in occasione della TARI (con un aumento del 7%); la medesima circostanza si ripete con l’imposta di soggiorno con un aumento addirittura del 60% del valore. Il suddetto dato – chiosano – è ancora più grave se si considera che tutto ciò è accaduto senza concertazione alcuna con coloro che sono gli attori principali: gli albergatori e gli operatori turistici, che continuano a credere in questo settore investendo risorse economiche e dispiegando le loro energie nonostante una realtà sicuramente non semplice”.
“Aumento non concertato”
“Aumento non concertato”
“Negli ultimi mesi è stata letteralmente snaturata la mission dell’imposta di soggiorno: nata nel 2017 con l’esclusiva finalità di investire quelle risorse in un settore, come quello turistico, che aveva certamente bisogno di crescere. Vieppiù: a consultare l’apposito regolamento risulta obbligatorio per i delegati di giunta confrontarsi con gli esponenti del tavolo tecnico per stabilire insieme le modalità di spesa. L’Amministrazione comunale – incalzano – ha piuttosto inteso utilizzare questi quattrini come un bancomat, per supportare economicamente iniziative in capo ad amici degli amici e pseudo comici antichi sostenitori dello pseudo cambiamento. Insomma tanti soldi spesi, pochi risultati sul territorio. Riteniamo necessario – concludono – un intervento immediato del sindaco, finalizzato all’avvio di un dialogo con le associazioni di categoria degli albergatori nonché ad impedire questo immotivato, anti democratico e poco produttivo aumento della tassa”.