Teatro: risate al ‘Rendano’ con “Se devi dire una bugia…dilla grossa”

Un San Valentino all’insegna delle risate, ieri sera, per la “Rassegna L’AltroTeatro”. Sul palco del Teatro Rendano, la divertente commedia “Se devi dire una bugia… dilla grossa”, protagonisti: Paola Quattrini, Gianluca Ramazzotti, Antonio Catania e Nini Salerno. Sul palco del Teatro A. Rendano.

Quindici appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”. Se devi dire una bugia…dilla grossa Sono lunghe risate per una commedia brillante e dal ritmo incalzante.Two into one, debuttò a Londra prima nel 1981 e poi nel 1984. Nel 1986 è stata diretta, in Italia, da Pietro Garinei e dalla compagnia Dorelli, Quattrini, Guida e Garrone. Adattato in italiano da Iaia Fiastri, storica collaboratrice di Garinei e Giovannini, il copione è stato messo in scena dal 2000 ininterrottamente fino ad oggi. Il commediografo, drammaturgo e attore inglese Ray Cooney, è l’autore di questo divertente copione all’insegna del gioco degli equivoci, delle bugie e di grotteschi scambi di identità, doppi sensi e situazioni al limite del paradosso. Nei tre allestimenti della commedia, per la regia di Giovannini, Paola Quattrini ha interpretato la parte di Natalia, moglie svampita e frustrata dell’onorevole Riccardo De Mitri, sottosegretario agli Interni. Il marito (Antonio Catania) non prova più attrazione per lei e la coppia è da tempo in crisi. La signora De Mitri vorrebbe però che il marito restasse con lei e non andasse, come lui le fa credere, nei palazzi del potere. De Mitri è intenzionato a incontrare in quello stesso albergo l’amante, Susanna Rolandi (una biondissima Paola Barale) segretaria della Fai, sposata con Teodoro Rolandi (D’Ambrosi) e legata alla leader dell’opposizione, l’onorevole Merloni (Roberta Cancian). Per incontrare l’amante De Mitri si avvale dell’aiuto del suo segretario Girini (Gianluca Ramazzotti), fedelissimo ma ingenuo e poco pronto di spirito. Intimorito dallo scandalo che potrebbe derivare dalla scoperta della tresca con l’amante, il politico tenta di nascondere l’incontro nonostante i sospetti del direttore dell’albergo (Nini Salerno). Ne nasce una girandola di equivoci dal ritmo incalzante e divertentissimo. Dialoghi raffinati e vivaci, stile agile e frizzante, affidato ad un cast di brevi interpreti capaci di utilizzare alla perfezione i tempi comici. Pura ironia anglosassone il testo di Cooney, marcatamente macchiettistico e farsesco. Nella rilettura di Iaia Fiastri ben si adatta alla comicità italiana in cui fa il verso ai vizi e alle debolezze di una borghesia ipocrita e bigotta. Tutta la vicenda si svolge in un lussuoso hotel di Roma. Un allestimento mobile affidato ad un palco girevole che mostra, di volta in volta, la hall dell’albergo e le due camere da letto. Al centro, una storia di tradimenti extra-coniugali. Da qui complicazioni, quiproquo e gag esilaranti. L’adulterio che fa muovere il mondo, non sarà mai consumato. Sono risate a scena aperta per questa corsa frenetica dei personaggi a nascondere peccatucci e trasgressioni. Ma più la bugia è grossa… e più la verità salta fuori in un finale esplosivo.

Quindici appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”. Se devi dire una bugia…dilla grossa Sono lunghe risate per una commedia brillante e dal ritmo incalzante.Two into one, debuttò a Londra prima nel 1981 e poi nel 1984. Nel 1986 è stata diretta, in Italia, da Pietro Garinei e dalla compagnia Dorelli, Quattrini, Guida e Garrone. Adattato in italiano da Iaia Fiastri, storica collaboratrice di Garinei e Giovannini, il copione è stato messo in scena dal 2000 ininterrottamente fino ad oggi. Il commediografo, drammaturgo e attore inglese Ray Cooney, è l’autore di questo divertente copione all’insegna del gioco degli equivoci, delle bugie e di grotteschi scambi di identità, doppi sensi e situazioni al limite del paradosso. Nei tre allestimenti della commedia, per la regia di Giovannini, Paola Quattrini ha interpretato la parte di Natalia, moglie svampita e frustrata dell’onorevole Riccardo De Mitri, sottosegretario agli Interni. Il marito (Antonio Catania) non prova più attrazione per lei e la coppia è da tempo in crisi. La signora De Mitri vorrebbe però che il marito restasse con lei e non andasse, come lui le fa credere, nei palazzi del potere. De Mitri è intenzionato a incontrare in quello stesso albergo l’amante, Susanna Rolandi (una biondissima Paola Barale) segretaria della Fai, sposata con Teodoro Rolandi (D’Ambrosi) e legata alla leader dell’opposizione, l’onorevole Merloni (Roberta Cancian). Per incontrare l’amante De Mitri si avvale dell’aiuto del suo segretario Girini (Gianluca Ramazzotti), fedelissimo ma ingenuo e poco pronto di spirito. Intimorito dallo scandalo che potrebbe derivare dalla scoperta della tresca con l’amante, il politico tenta di nascondere l’incontro nonostante i sospetti del direttore dell’albergo (Nini Salerno). Ne nasce una girandola di equivoci dal ritmo incalzante e divertentissimo. Dialoghi raffinati e vivaci, stile agile e frizzante, affidato ad un cast di brevi interpreti capaci di utilizzare alla perfezione i tempi comici. Pura ironia anglosassone il testo di Cooney, marcatamente macchiettistico e farsesco. Nella rilettura di Iaia Fiastri ben si adatta alla comicità italiana in cui fa il verso ai vizi e alle debolezze di una borghesia ipocrita e bigotta. Tutta la vicenda si svolge in un lussuoso hotel di Roma. Un allestimento mobile affidato ad un palco girevole che mostra, di volta in volta, la hall dell’albergo e le due camere da letto. Al centro, una storia di tradimenti extra-coniugali. Da qui complicazioni, quiproquo e gag esilaranti. L’adulterio che fa muovere il mondo, non sarà mai consumato. Sono risate a scena aperta per questa corsa frenetica dei personaggi a nascondere peccatucci e trasgressioni. Ma più la bugia è grossa… e più la verità salta fuori in un finale esplosivo.

Redazione Calabria 7

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