La crisi ucraina è tutt’altro una questione estranea all’Italia. La portaerei statunitense “Truman” sta accedendo nel mare Ionio, davanti alle coste calabresi, con le sue squadriglie di jet pronte a decollare verso il confine orientale della Nato. E lì, come riporta Repubblica, si è diretto a vele spiegate l’incrociatore “Maresciallo Ustinov”, una delle più grandi unità da combattimento della flotta russa. La “Truman”, con i suoi oltre 50 cacciabombardieri, è una pedina chiave del dispositivo statunitense in Europa. Mosca vuole tenerla sotto pressione, mettendogli davanti un incrociatore armato di sedici missili a lungo raggio denominati “killer di portaerei”.
”Ustinov” ha varcato a sorpresa Gibilterra circa dieci giorni fa, raddoppiando il carico delle navi di Mosca nel Mediterraneo. Sabato, alle prime luci dell’alba, l’incrociatore ha invertito la rotta, puntando verso la posizione della “Truman” e ieri è sbucato nello Ionio, facendo alzare le antenne alle difese della Nato, già in allerta. Da Sigonella – si legge ancora nel report de La Repubblica – sono partiti i ricognitori Boeing dell’Us Navy che da ieri sera hanno continuato a pattugliare quella zona di mare, disegnando sugli schermi degli spotter le tracce di un vero inseguimento.
”Ustinov” ha varcato a sorpresa Gibilterra circa dieci giorni fa, raddoppiando il carico delle navi di Mosca nel Mediterraneo. Sabato, alle prime luci dell’alba, l’incrociatore ha invertito la rotta, puntando verso la posizione della “Truman” e ieri è sbucato nello Ionio, facendo alzare le antenne alle difese della Nato, già in allerta. Da Sigonella – si legge ancora nel report de La Repubblica – sono partiti i ricognitori Boeing dell’Us Navy che da ieri sera hanno continuato a pattugliare quella zona di mare, disegnando sugli schermi degli spotter le tracce di un vero inseguimento.
Non è chiaro se l’obiettivo fosse l’incrociatore o un sottomarino classe Kilo, il battello più moderno del Cremlino con missili di ultima generazione. La sfida è ripresa nella mattinata odierna, con un nuovo decollo dei Boeing dalla vicina Sicilia per perlustrare le onde. La situazione si farà ancora più complessa nelle proessime. La Nato sta svolgendo un’esercitazione anti-sommergibili in una zona poco più a sud. Tutto il Mar Mediterraneo, insomma, è attualmente attraversato da pericolosi mezzi da guerra. La questione ci riguarda sempre più “da vicino”.
Precipita la crisi Ucraina, Onu lancia allarme: “Il rischio di un grande conflitto è reale”