Avrebbero immobilizzato e picchiato due anziane, madre e figlia, mentre erano all’interno della loro abitazione a Chiaravalle Centrale. Con l’accusa di tentata rapina a mano armata i giudici del Tribunale collegiale di Catanzaro, presieduto da Antonella De Simone hanno condannato Claudio Marchese, difeso dall’avvocato Enzo Savaro, a sette anni e sei mesi di reclusione, mentre ha assolto Stefano Pasquino e Marco Polimeni, accogliendo le richieste difensive dei legali Fabio Tino e Domenico Cortese, mentre il pubblico ministero aveva invocato per entrambi la pena a 6 anni e sei mesi di reclusione. Il collegio ha inoltre riconosciuto il risarcimento dei danni alle parti civili, rappresentate dall’avvocato Giovanni Russomanno. I fatti risalgono al 7 gennaio 2019 e secondo le ipotesi accusatorie i tre con il volto coperto da un passamontagna e armati di pistola, avrebbero fatto irruzione all’interno dell’abitazione delle malcapitate vittime, avventandosi contro di loro.
Legata e colpita in testa
Legata e colpita in testa
Avrebbero immobilizzato una delle due donne legandole mani e piedi alla sedia con un nastro adesivo da imballaggio, per poi colpirla violentemente in testa con un bastone in ferro; subito dopo, avrebbero picchiato l’altra donna con calci e pugni al torace, per poi strattonarla e prenderla per i capelli con la minaccia di scaraventarla nel caminetto acceso, tutto ciò con la richiesta esplicita di farsi consegnare denaro o altri oggetti di valore. Dopo aver appreso dell’indisponibilità di quanto richiesto, i rapinatori si sarebbero allontanati, dileguandosi nelle campagne circostanti.